SERVIZIO NAZIONALE PER LA PASTORALE GIOVANILE
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

La città di Assisi

Assisi è conosciuta in tutto il mondo grazie alle figure di San Francesco e di Santa Chiara. L’importanza storica della città è legata ad una serie di eventi, che nel corso dei secoli, hanno segnato momenti di dominazioni e conquiste, di luci e di ombre.   La città di Assisi è situata sul versante nord-occidentale […]
9 Marzo 2015

Assisi è conosciuta in tutto il mondo grazie alle figure di San Francesco e di Santa Chiara. L’importanza storica della città è legata ad una serie di eventi, che nel corso dei secoli, hanno segnato momenti di dominazioni e conquiste, di luci e di ombre.
 
La città di Assisi è situata sul versante nord-occidentale del monte Subasio, in posizione moderatamente rialzata rispetto alla Valle umbra settentrionale, a circa 26 km a sud-est di Perugia, suo capoluogo di Provincia. La città umbra ebbe il nome di Asisium, il cui toponimo ha origini anteriori all’avvento dei romani. L’etimologia di Assisi ha un’origine incerta e viene interpretata in due differenti modi: "Città del falco",  "dell’astore", oppure dall’origine latina con riferimento al fiume Assino, un torrente con una lunghezza di 24 km che affluisce nel Tevere, che bagna la campagna assisana.
 
Le origini di Assisi, come per altre città dell’Umbria, sono incerte, si perdono nella storia di una delle più antiche civiltà italiche, è tuttavia probabile che risalgano al 1800 a.C. Le tracce più antiche della presenza umana nel territorio assisiate risalgono al periodo neolitico, alle pendici del Monte Subasio. Comunque sia, numerosi reperti archeologici indicano che Assisi trae le sue origini da un piccolo villaggio abitato dagli umbri a partire dall’ottavo secolo a.C. Come ci dimostrano i vari reperti archeologici rinvenuti, gli Umbri intrattenevano rapporti commerciali con i vicini Etruschi, stanziati sulla sponda occidentale del Tevere, dai quali differivano, però, per lingua e cultura. I Romani nel 295 a.C. con la battaglia di Sentino, imposero il loro dominio anche nell’Italia Centrale.

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