“Ribellatevi a chi vi dice che la vita è vostra e potete fare quello che vi pare“. Inizia con un appello accorato la catechesi di Mons. Edoardo Menichelli, Vescovo di Ancona-Osimo, tenuta questa mattina nella Chiesa di Nostra Signora di Lourdes, a Rio.
Parlando del senso e della coerenza della vita, il prelato sprona i giovani a guardarsi dai falsi idoli che ingannano e rendono infelici. “L’idolo – dice il vescovo - ama se stesso, non noi. E oggi ci ha voltato le spalle, è andato via, ci ha lasciato nella precarietà”. Poi prosegue con una domanda: “qual è il chiodo sul quale attaccate la vostra vita?”. I giovani lo ascoltano senza fiatare. Evidentemente ha toccato il punto. “Un inganno del nostro tempo – continua - è quello di affidare il nostro pensiero alla cultura dominante. Tu non pensi più. C’è un modello da seguire. L’ha detto la tv. E chi è la tv? l’affitta cervello? l’affitta identità?” provoca Menichelli.
“Siamo in una società liquida - continua - e se stai con tua moglie va bene, se fai figli e li abbandoni, va bene lo stesso. Tutto va bene perché non c’è più identità. Siamo senza forma, in una continua agitazione” finendo per diventare “senza speranza”. “Ma tu chi sei?” chiede insistentemente a chi lo ascolta ormai incantato. “Vi siete innamorati? Vivete in modo diverso! Non usatevi! Non vivete una sessualità godereccia, ma un’amore che dà speranza! Sporcatevi le mani con le povertà della gente! È la coscienza, quella che dovete avere pulita!”.
Parla in modo diretto Mons. Menichelli e questo viene apprezzato.“La tua identità, caro giovanotto, non è nel corpo. E la tua, cara ragazzetta, non è nelle forme”, ma “avete sia il corpo che l’anima, anche se quest’ultima, il nostro tempo sembra averla tolta di mezzo”. Tanto che “se ci facciamo una radiografia vediamo come il corpo è grande e forte, mentre l’anima è anoressica”. Il catechista sa parlare il linguaggio dei giovani e a questo punto delinea un profilo dell’uomo moderno. “ Oggi ci sono anche le solitudini tecnologiche: cellulari, internet, facebook”- ricorda – ci sono tante certezze ma nessuna verità”. Parla di “luoghi spirituali di sofferenza e di solitudine”, avvertendo l’esigenza di “farci ammaestrare da Gesù” perché “a Lui non manca nulla”. Per poi tornare alla provocazione “Lui ha bisogno di te?” risposta “No.” E continua: “il solo problema che ha è che a Lui interessi tu. Non ti inganna. Ma anzi, ti libera”.
E conclude con un appello: “Vi chiedo di andare via da qui col desiderio di oltrepassare la monotonia paurosa dell’orologio. Non vivete una vita stanca. Oltrepassate il contatore digitale che ripete sempre la stessa cifra. Governate il vostro tempo. Osate!”.