“Lavoro, oratori, protagonisti, speranza, futuro, Gesù, vicinanza e ascolto”: sono queste le parole che compongono il vocabolario della Chiesa per i giovani. Lo psichiatra Vittorino Andreoli le elenca in ordine sparso ma con la stessa passione e trasporto con cui – dice al Sir – ha letto quanto i vescovi hanno scritto e detto durante la loro ultima assemblea generale (22-25 maggio) dedicata proprio ai giovani. “Un vocabolario per un nuovo rapporto tra i giovani e la Chiesa che tiene conto, con una certa dose di realismo, di quelli lontani che sono tanti, che non frequentano la Chiesa”. “Le parole più belle che hanno usato i vescovi” dichiara lo psichiatra, riferendosi alla relazione di apertura del cardinale Angelo Bagnasco e al comunicato finale dell’Assemblea, “sono state: la Chiesa vi è vicina e vi vuole bene e facciamo spazio ai giovani e ai ragazzi perché possano sentirsi accolti, amati, ascoltati”.