È stata una calda festa carioca il primo incontro di Papa Francesco con i giovani sulla spiaggia di Copacabana. Accorsi da ogni parte del mondo per ascoltarlo, vederlo, scattargli una foto, o solo gridare “viva il Papa!”, i ragazzi hanno formato un serpentone di quattro chilometri intonando canti e cori, tra applausi e bandiere al vento. “Esta es la Joventud del Papa!” hanno cantato, come a Madrid, mente gli occhi di tutti guardavano al cielo nella speranza di intercettare l’elicottero bianco che avrebbe portato, di lì a poco, il Vicario di Cristo tra loro.
Fin dal primo pomeriggio – da quando tutta l’area è stata chiusa al traffico - si respirava un’attesa elettrica. Le navi da guerra che presidiavano le acque antistanti la spiaggia, i mezzi dell’aeronautica che volteggiavano in cielo e l’enorme spiegamento di forze di polizia – uniti al cielo plumbeo e piovoso di un inedito inverno carioca – non hanno scoraggiato né fermato l’amore dei giovani per il loro “eroe” Francesco. E un applauso è scattato spontaneo quando l’elicottero bianco si è abbassato sopra il Media Center. Il Papa finalmente era lì, con loro. E sorrideva, entusiasta e soddisfatto dell’accoglienza, e di potersi finalmente concedere al grande abbraccio di tutti quei giovani che con generosità avevano affrontato chilometri e spese non indifferenti per essere con lui, lì in quel momento. E i giovani, con le braccia tese verso la papamobile come per cercare di toccarla o di avvicinare il più possibile la fotocamera, hanno risposto con entusiasmo incontenibile. Con le lacrime agli occhi, ma disegnata sul volto l’espressione incredula e beata di chi è riuscita a coronare un sogno, una signora ripeteva “L’ho visto, l’ho visto…”, mentre all’apertura delle transenne, centinaia di migliaia di persone si riversavano verso i maxischermi, per non perder neanche una parola del discorso di Francesco.
“Vedo in voi la bellezza del volto giovane di Cristo e il mio cuore si riempie di gioia!”. A queste parole è scattata un’ovazione, seguita da un silenzio surreale quando il Pontefice ha chiesto un momento di raccoglimento per pregare per Sofie, la ragazza francese di ventuno anni che ha perso la vita in un incidente nella Guyana francese, diretta anche lei come gli altri a questa Gmg.
Non è mancato il saluto a Benedetto XVI, che ha permesso ai giovani di ringraziare il Papa emerito con il classico “Be-ne-detto! Be-ne-detto!”. Come a dire: sappiamo che ci stai guardando attraverso la televisione, anche tu sei in mezzo a noi.