SERVIZIO NAZIONALE PER LA PASTORALE GIOVANILE
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Educare all’aria aperta

Per natura professionale, ora più che mai noi educatori ci ritroviamo come giocolieri su una trave.
In base alle recenti linee guida, ci si prospetta un’estate in cui sarà necessario ed opportuno il distanziamento fisico: è probabile quindi che occorrerà prediligere gli spazi aperti all’esterno.
Giocare all’aperto non dovrà assumere il valore di un’imposizione, un dovere o un limite da rispettare. Questa indicazione potrà diventare un’opportunità per educare all’aperto. L’educazione all’aperto, outdoor education, permette di valorizzare l’ambiente esterno come luogo di formazione (Farné 2014).

Gli spazi esterni saranno, quindi, luoghi ideali per supportare la crescita dei nostri bambini e ragazzi e favorire alcune considerazioni, riflessioni rilevanti per noi educatori.

Nello specifico:
LA DIMENSIONE DELL’IMPREVISTO
Negli spazi all’aperto il gioco e il rischio si intrecciano nella dimensione dell’avventura. I bambini, quando quest’estate saranno impegnati a cercare l’isola del tesoro, scovare i pirati o recuperare le tanto amate gemme preziose, inevitabilmente potranno incontrare degli ostacoli.

Quando i bambini corrono, infatti, è facile che possano imbattersi in imprevisti e talvolta anche cadere, ma la nostra cara esperienza ci racconta che quando si cade per varie volte, si impara a fare più attenzione; si impara a crescere.
Lo spazio esterno sarà il nostro valido compagno, un luogo funzionale per fare in modo che i nostri bambini e ragazzi diventino indipendenti, conoscano i loro limiti e siano in grado di fermarsi nel momento opportuno, allenando così il loro problem solving, la capacità di superare gli imprevisti.

LA DIMENSIONE DELLA RELAZIONE
Giocare all’aperto significa riconoscere che esiste una piccola dose di pericolo.
Gli ostacoli, oltre a permettere ai nostri bambini e ragazzi di crescere, favoriscono una forte collaborazione e attenzione da parte di tutti, esattamente come accade nella nostra società. L’imprevisto potrà servire a far in modo che i bambini si aiutino a vicenda, rappresentando un’occasione di socializzazione e di apprendimento cooperativo, di forte valenza emotiva.

LA DIMENSIONE DEL TEMPO
Concedere spazi esterni e tempi adeguati porterà bambini e ragazzi a esplorare. Nella società di oggi esiste un tempo veloce, produttivo e frettoloso che rischia di essere preso come solo modello di tempo valido.
Giocare all’aperto permetterà, invece, di riscoprire il tempo ritrovato, rallentato, quello dell’attesa, della noia, promuovendo atteggiamenti di ricerca, scoperta e creatività.

LA DIMENSIONE DELLA CIVILTA’
I bambini e i ragazzi questa estate saranno chiamati a rispettare molte regole, più del solito. Dovranno occuparsi di riordinare, pulire quando si sporca, rispettare le distanze e le regole, indossare mascherine, ecc.

Tali limiti dovranno essere considerati occasione per i nostri ragazzi per imparare che il bene del singolo si rispecchia nel ben per la comunità: mi prendo cura dello spazio esterno perché lo condivido con i miei compagni.
Tengo le distanze perché ho a cuore la salute degli altri. Indosso la mascherina perché è giusto per me, per il mio amico e la nostra comunità…
Educare all’aperto significherà in altre parole trasmettere dei valori per formare degli adulti indipendenti.
Giocare all’aperto significherà progettare, pianificare le attività affinché i bambini e i ragazzi possano sperimentare una società simile a quella che troveranno fuori. In qualità di educatori possiamo creare delle azioni mirate che diventino abitudini e come sempre sfoggiare il nostro caro vecchio amico: l’esempio.
Questa estate sarà ideale per fare un regalo prezioso alle future generazioni: educarli a rispettare il prossimo e la comunità.
L’educazione in ambienti outdoor offre grandi potenzialità ma – ricordiamo sempre – di verificare le normative regionali per rispettare a pieno tutti i vincoli di sicurezza.