FASE 1
L’espressività ha sempre rivestito un ruolo importante all’interno delle attività estive e delle animazioni per piccoli e grandi. I linguaggi della danza, del teatro e delle arti performative (circo, giocoleria, acrobatica) in generale sono sempre stati all’interno dell’alfabeto dell’animazione. Essendo attività che si fondano sull’uso del corpo, che utilizzano il contatto fisico e che si fondano sull’esperienza di gruppo nelle ultime settimane sono state completamente bloccate e sospese al pari delle attività sportive.
Ricordiamoci però che la creatività è il vero motore dell’esperienza artistica ed essa non si ferma, anzi è capace di re-inventarsi continuamente in base ai diversi limiti in cui si scontra. Essa costituisce sicuramente una risorsa in tempi di crisi (non è un caso che film, spettacoli, libri, tv e disegni sono stati nostri grandi compagni nelle settimane di lockdown più ferreo) ma è soprattutto una caratteristica da ri-scoprire. Ecco perchè di seguito vi proponiamo alcune idee che possono essere sviluppate proprio a partire dalla vostra creatività.
1) Racconti a distanza. Arrivare nelle case dei bambini e dei ragazzi attraverso una narrazione, magari a puntate con diversi episodi che hanno una frequenza stabilita: giornaliera, settimanale, ecc. Possono essere prodotti solo audio e in questo caso conviene lavorare sulla chiarezza della storia, sulla caratterizzazione delle voci e dei personaggi e di un adeguato accompagnamento sonoro fatto di musica e suoni. Oppure può essere un prodotto video e in questo caso sostenete la vostra narrazione con l’utilizzo delle immagini attraverso disegni, fotografie, scritte, cartelli, post-it, parole che possano aiutarvi a coltivare e mantenere l’attenzione dei bambini. Non esagerate con i tempi, ogni episodio può durare 10, 15 minuti al massimo.
2) Una radio. Potrebbe essere sia un prodotto solo audio oppure audio e video e pubblicato sul proprio canale youtube. Il progetto consiste nella realizzazione di un programma radiofonico dove i presentatori registrano la propria conversazione e lanciano contributi audio o video che vengono aggiunti in post produzione. Si potrebbero coinvolgere anche gli ascoltatori attraverso una raccolta di note vocali che poi verranno montate insieme e costituire la risposta ad una domanda posta dai conduttori
3) Una coreografia a distanza. Per quanto riguarda la danza si possono proporre delle lezioni di danza in diretta oppure registrate e poi caricate in post-produzione. In questo caso non proponete mai esercizi difficili e pericolosi, ricordatevi che voi non siete lì con loro e quindi conviene stare su un livello di proposta molto accessibile per tutti. Si potrebbe proporre la realizzazione di una coreografia che viene insegnata giorno dopo giorno a distanza e che potrà prendere corpo in forma comunitaria non appena sarà di nuovo possibile.
FASE 2
1) Spettacoli itinerante. Forse la parola “spettacolo” non è la più adeguata ma parliamo comunque di piccole e brevi narrazioni che possano avere luogo in alcuni spazi significativi del quartiere, paese o città. Si potrebbe accogliere un numero ridotto di pubblico (10-15 persone) farle accomodare su panchine, cuscini, oppure tracciando semplicemente dei segni con il gesso per terra senza dimenticarsi di delimitare il palco, proprio come fanno gli artisti di strada. Dopo una fase di accoglienza può prendere vita la narrazione vera e propria con una scenografia molto agile e qualche accessorio /oggetto simbolico senza impianto tecnico ma comunque adatto al piccolo contesto. La narrazione può durare anche solo 30 minuti e poi ci si può spostare in un altro angolo del paese dove un altro gruppetto di pubblico è stato convocato. Collegato a quell’episodio si possono proporre attività e giochi da svolgere in loco o a casa
2) Il teatro di figura. Già in passato i burattinai lavorano in tempi di epidemia quando il burattinaio resta dietro la propria baracca senza contatti con il pubblico. L’arte dei burattini non è facile ma il progetto potrebbe prevedere anche la costruzione e la realizzazione di pupazzi e burattini che poi possono essere mossi da uno o due animatori dietro un teatrino che può essere itinerante. Nel caso di lavoro serale con un telo e un faro è possibile sfruttare anche la tecnica delle ombre cinesi. Si può prevedere anche una formula mista: un attore in presenza davanti alla baracca che parla e racconta la storia ai bambini e un attore che muove i pupazzi sullo sfondo dietro la baracca. Anche in questo caso possono essere più episodi e si può collegare un gioco o un attività da svolgere in loco o a casa.
3) Flash mob. Con un piccolo gruppo di danzatori / danzatrici giovani, adolescenti o preadolescenti si può creare una breve performance di danza che come flash mob irrompe nella quotidianità di un cortile, di un parco, di una piazza. Il pubblico può guardarla rimanendo in piedi e a distanza oppure guardando dalle finestre e dai balconi. Occorre fare una ricognizione di luoghi ampi e sicuri all’interno del proprio territorio. Visto che non si può andare in teatro può essere il teatro che si sposta nei luoghi di vita.
4) L’arte della giocoleria. Disciplina tipica della strada la giocoleria è all’inizio un duro allenamento individuale. Con i ragazzi più grandi si possono costruire degli attrezzi personali (per es. delle palline o dei cerchi) in modo che ciascuno può continuare ad allenarsi anche a casa. L’animatore può dare alcuni informazioni tecniche e poi chiedere ai ragazzi di allenarsi quotidianamente a casa. Anche in questo caso l’obiettivo a lungo termine potrebbe quello di realizzare una piccola e breve performance finale per gratificare l’impegno dei partecipanti.