Noi educhiamo, abbiamo tra le mani un’arma decisiva, ragione per cui non possiamo lasciarci spaventare dai cambiamenti.
E’ nel nostro DNA di educatori andare all'avventura: la realtà educativa infatti si costruisce nel divenire, nel procedere, quasi mai in modo lineare e continuo.
A questo giro, non possiamo sperare nel classico colpo di fortuna ma dobbiamo analizzare la situazione e progettare possibili scenari.
Questa estate dovremo essere pronti a reinventarci: per esempio, costruire una piccola mappa - che ci permetterà di capire come orientarci in questa pandemia - aggiornarci sulle novità dell’emergenza e formarci potrebbero essere i nostri punti di partenza.
In questo momento, ci stiamo avviando verso la normalità ma dobbiamo metterci in testa che questa estate potrà essere diversa.
Non brutta, non triste, ma semplicemente diversa dalle precedenti.
Immaginare più possibilità ci permette di prendere le giuste misure. Si potrebbero ipotizzare 3 fasi differenti:
FASE 0
E’ la fase in cui sono limitate le uscite di casa solo per esigenze “urgenti”. Questo significa che nel periodo che precede l’inizio di “Aperto per ferie” potrebbe essere utile concentrarsi sulla progettualità e sul predisporre gli strumenti necessari per dar via alle attività. Le videochiamate di confronto ci verranno in aiuto.
FASE 1
E’ la fase in cui immaginiamo la possibilità di muoversi, andare dai rispettivi congiunti ma nella quale è ancora vietato ritrovarsi in spazi comuni.
Questa situazione ci permetterà di fare acquisti, consegnare materiale ma il mood sarà ancora: ognuno a casa propria. Il digitale, spesso percepito come un nemico, difficile da fronteggiare, potrà essere in questo caso il nostro alleato.
FASE 2
In questa fase immaginiamo la possibilità di fare attività in piccolo gruppo, soprattutto all’aperto offendo un vero servizio di presa in carico dei bambini, ma nel rispetto delle indicazioni sul distanziamento obbligatorio.
In altre parole, alzare lo sguardo - come sempre - ci aiuterà.