L’arrivo della pandemia ci ha colti impreparati: zero mascherine, zero alcool, protocolli un po’ confusi, strategie improvvisate…
Ora, con i giorni dell’emergenza alle spalle e lo sguardo puntato verso un futuro incerto, abbiamo tra le mani delle indicazioni precise: le linee guida relative ad attività ludico-ricreative – centri estivi – per i bambini d’età superiore ai 3 anni e gli adolescenti con la presenza di operatori addetti alla loro conduzione utilizzando le potenzialità di accoglienza di spazi per l’infanzia e delle scuole o altri ambienti similari (ludoteche, centri per famiglie, oratori, ecc.).
Educare i bambini e i ragazzi alla responsabilità e al rispetto è un compito arduo e difficile, ma oggi più che mai una vera emergenza educativa che può essere favorita attraverso l’esempio, strumento assai efficace, a costo zero.
Entriamo ora nello specifico delle linee guida: rileggeremo alcune parti del documento e ipotizzeremo delle possibili soluzioni per questa estate.
SPAZI
“In considerazione delle necessità di distanziamento fisico è opportuno privilegiare il più possibile le attività in spazi aperti all’esterno, anche se non in via esclusiva, e tenendo conto di adeguate zone d’ombra.
“Vista l’organizzazione in piccoli gruppi, è necessario uno sforzo volto ad individuare una pluralità di diversi spazi per lo svolgimento delle attività dei centri estivi nell’ambito del territorio di riferimento”.
“In caso di attività in spazi chiusi, è raccomandata l’aerazione abbondante dei locali, con il ricambio di aria che deve essere frequente: tenere le finestre aperte per la maggior parte del tempo”.
Le linee guida consigliano spazi aperti e una pluralità di aeree: sarà necessario ripensare e riprogettare gli spazi in modo da manette il distanziamento fisico.
Sarà utile quindi, per esempio, progettare un’accoglienza scaglionata, creare spazi ad hoc per giocare in piccolo gruppo, predisporre aree adeguate per il pranzo, utilizzare aree diverse (spazi di biblioteche, ludoteche, scuole ecc.) per creare una pluralità di spazi. Ovviamente è necessaria prima una verifica delle linee guida regionali che indicano le modalità per rispettare le norme di sicurezza in tali spazi.
OPERATORI
“Il rapporto numerico minimo fra operatori, bambini ed adolescenti sarà graduato
in relazione all’età dei bambini ed adolescenti nel modo seguente:
1) per i bambini in età di scuola dell’infanzia (dai 3 ai 5 anni), un rapporto di un
adulto ogni 5 bambini;
2) per i bambini in età di scuola primaria (dai 6 agli 11 anni), un rapporto di un
adulto ogni 7 bambini;
3) per gli adolescenti in età di scuola secondaria (dai 12 ai 17 anni), un rapporto
di un adulto ogni 10 adolescenti.
Oltre alla definizione organizzativa del rapporto numerico, occorre operare per garantire il suo rispetto per l’intera durata delle attività, tenendo conto delle prescrizioni sul distanziamento
fisico.”
Per quanto riguarda gli operatori, sarà necessario fare attenzione ai numeri, al rapporto educatori-bambini, sopra riportati e a garantirli per l’intera durata dell’attività.
Potrà essere utile coinvolgere operatori volontari, che dovranno essere formati correttamente. La presenza di possibili operatori volontari deve essere verificata nelle linee guida regionali che variano da regione e regione.
“…è necessario prevedere un certo numero di operatori supplenti disponibili in caso di necessità.
In via complementare, costituirà una opportunità positiva la possibilità di coinvolgimento
di operatori volontari, opportunamente formati.
Tutto il personale, professionale e volontario, deve essere formato sui temi della prevenzione di COVID-19, nonché per gli aspetti di utilizzo dei dispositivi di protezione individuale e delle misure di igiene e sanificazione.
Molto importante è anche che tutti gli operatori conoscano per tempo lo spazio in cui andranno ad operare, le opportunità che esso offre rispetto all’età dei bambini e degli adolescenti che accoglierà, in modo utile alla programmazione delle diverse attività da proporre e condividere con gli stessi”
Tutti gli educatori ed operatori dovranno conoscere perfettamente le norme di sicurezza (temi della prevenzione di COVID-19, utilizzo dei dispositivi di protezione individuale e delle misure di igiene e sanificazione) rispettare le regole e farle rispettare. Senza sconti. In gioco c’è la salute; non è permesso sbagliare.
IGIENE
“Considerato che l’infezione virale si realizza per droplets (goccioline di saliva emesse tossendo, starnutendo o parlando) o per contatto (toccare, abbracciare, dare la mano o anche toccando bocca, naso e occhi con le mani precedentemente contaminate), le misure di prevenzione da applicare sempre sono le seguenti:
1) lavarsi frequentemente le mani in modo non frettoloso;
2) non tossire o starnutire senza protezione;
3) mantenere il distanziamento fisico di almeno un metro dalle altre persone;
4) non toccarsi il viso con le mani;
5) pulire frequentemente le superfici con le quali si vie a contatto;
6) arieggiare frequentemente i locali.
Tutto questo si realizza in modo più agevole nel caso di permanenza in spazi aperti. Particolare
attenzione deve essere rivolta all’utilizzo corretto delle mascherine.
… Le operazioni di pulizia approfondita dei materiali devono essere svolte di frequente sulle superfici più toccate, con frequenza almeno giornaliera, con un detergente neutro.
I servizi igienici richiedono di essere oggetto di pulizia dopo ogni volta che sono stati utilizzati, e di “disinfezione” almeno giornaliera con soluzioni a base di ipoclorito di sodio allo 0,1% di cloro attivo o altri prodotti virucidi autorizzati seguendo le istruzioni per l’uso fornite dal produttore.”
Il personale coinvolto deve essere adeguatamente formato anche a fronte delle diverse modalità di organizzazione delle attività, tenendo anche conto delle difficoltà di mantenere il distanziamento, così come della necessità di accompagnare bambini ed adolescenti con disabilità nel comprendere il senso delle misure di precauzione.
PROGRAMMAZIONE ATTIVITA’
“Sarà necessario lavorare per piccoli gruppi di bambini ed adolescenti, garantendo la condizione della loro stabilità per tutto il tempo di svolgimento delle attività. Anche la relazione fra piccolo gruppo di bambini ed adolescenti ed operatori attribuiti deve essere garantita con continuità nel tempo.
Le due condizioni di cui sopra proteggono dalla possibilità di diffusione allargata del contagio, nel caso tale evenienza si venga a determinare, garantendo altresì la possibilità di puntuale tracciamento del medesimo. (…)
La realizzazione delle diverse attività programmate deve realizzarsi inoltre nel rispetto delle seguenti principali condizioni:
1) continuità di relazione fra gli operatori ed i piccoli gruppi di bambini ed adolescenti, anche ai fini di consentire l’eventuale tracciamento di potenziali
casi di contagio;
2) pulizia approfondita frequente delle attrezzature e degli oggetti utilizzati
per la realizzazione delle attività (almeno giornaliera) con detergente neutro;
3) lavaggio delle mani in concomitanza col cambio di attività, dopo l’utilizzo
dei servizi igienici e prima dell’eventuale consumo di pasti;
4) attenzione alla non condivisione dell’utilizzo di posate e bicchieri da
parte di più bambini nel momento del consumo del pasto;
5) non previsione di attività che comprendano assembramenti di più persone,
come le feste periodiche con le famiglie, privilegiando forme audiovisuali di
documentazione ai fini della comunicazione ai genitori dei bambini.”
Le attività dovranno essere ripensate e ri-progettate a partire da queste linee guida e queste considerazioni. Occorrerà inserire rituali di lavaggio mani, pulizia, riordino ma soprattutto sarà necessaria collaborazione da parte di tutti gli operatori che dovranno conoscere perfettamente le linee guida e darne l’esempio.
ACCOGLIENZA
“È importante che la situazione di arrivo e rientro a casa dei bambini ed adolescenti si svolga senza comportare assembramento negli ingressi delle aree interessate. Per questo è opportuno scaglionarne la programmazione nell’arco di un tempo complessivo congruo. Meglio inoltre organizzare l’accoglienza al- l’esterno dell’area segnalando con appositi riferimenti le
distanze da rispettare. All’ingresso nell’area per ogni bambino ed adolescente va predisposto il lavag- gio delle mani con acqua e sapone o con del gel igienizzante.
L’igienizzazione delle mani deve essere realizzata anche nel caso degli operatori che entrano in turno. (…)
I punti di accoglienza devono essere all’esterno o in un opportuno ingresso separato dell’area o struttura per evitare che gli adulti accompagnatori entrino nei luoghi adibiti allo svolgimento delle attività. È inoltre necessario che gli ingressi e le uscite siano scaglionati almeno fra i 5 ed i10 minuti. Quando possibile, saranno opportunamente differenziati i punti di ingresso dai punti di uscita, con individuazione di percorsi obbligati.”
Sarà necessario reinventare l’accoglienza: predisporre un’area con gel igenizzanti, in uno spazio esterno o in un altro opportuno ingresso separato dallo spazio dedicato all’attività.
Se è possibile sarebbe ideale creare due percorsi differenti: uno dedicato all’entrata e l’altro all’uscita. Sicuramente bisognerà essere precisi e attenti nel pro- gettare un accesso scaglionato in modo da non creare assembramenti.
Educare i bambini e i ragazzi alla responsabilità non è facile, ma c’è un’urgenza educativa che non può aspettare. Soprattutto ora.