La vera sfida dell’estate per le comunità cristiane sarà quella di non lasciare i bambini e i ragazzi in un vuoto educativo. Lo sottolinea don Stefano Guidi, direttore della Fondazione diocesana per gli oratori milanesi (Fom) e coordinatore di Odielle (Oratori diocesi lombarde), che ricorda l’attuale sforzo degli oratori della Lombardia per rendere i giovani protagonisti anche in tempo di pandemia. Sforzo che nella diocesi ambrosiana sta prendendo anche la forma di un percorso online di formazione per gli animatori in vista dell’estate dal titolo significativo: «Stai in zona».
Ma che estate sarà per le nuove generazioni?
Insieme ad altri soggetti e agenzie educative, le diocesi lombarde hanno iniziato a segnalare il rischio di vuoto educativo in cui ragazzi, adolescenti e giovani rischiano di incorrere nella prossima estate. Vuoto educativo sia sul piano della presenza che sul piano della proposta. Chiaramente bisogna tutelare la salute di tutti, tuttavia riteniamo che ci sia ancora scarsa attenzione alle implicazioni educative che questo tempo di sospensione prolungata sta determinando. Abbiamo anche fatto notare che la ripresa delle attività lavorative pone un serio problema alle famiglie, rispetto l’accudimento dei propri figli. Gli oratori della Lombardia vogliono quindi confermare la loro disponibilità a mettersi a servizio dei ragazzi e delle loro famiglie, affinché nella prossima ormai vicina estate queste situazioni di vuoto educativo non diventino concrete.
Come si stanno attrezzando gli oratori lombardi?
In queste settimane stiamo facendo un grande lavoro di trasformazione. Le regole del gioco sono cambiate e anche gli oratori devono adeguarsi. Si
tratta di capire come garantire la proposta educativa a tutti i ragazzi, rispettando le indicazioni del distanziamento fisico. Come Fom abbiamo attivato un percorso formativo online rivolto al mondo degli educatori dell’oratorio. È uno strumento che ci consente di restare collegati e di sentirci Chiesa in un cammino comune. Soprattutto è una modalità che ci sta dando la possibilità di confrontarci e di condividere l’elaborazione di questa esperienza di prova. Gli oratori delle diocesi lombarde stanno lavorando molto sul tema del protagonismo giovanile. I vescovi della Lombardia vorrebbero che i prossimi mesi siano l’occasione per rilanciare con forza la necessità della presenza giovanile nella società: stiamo pensando a iniziative specifiche, perché gli adolescenti e i giovani si sentano coinvolti e protagonisti nella “ricostruzione”.
Come si adatteranno gli oratori alle restrizioni in atto?
Stiamo immaginando la creazione di piccoli gruppi stabili, omogenei per età, che, turnando tra loro, possano riprendere un vissuto sociale e di oratorio. La questione è davvero complessa, perché è impensabile un oratorio senza aggregazione, ma contiamo di farcela, pur di non far mancare ai ragazzi una proposta bella e adatta a loro. Pensiamo anche che ci siano le condizioni per un serio lavoro di rete nel territorio, che coinvolga con l’oratorio le altre agenzie educative. Se uniamo le forze possiamo fare molto di più, per più ragazzi.
(Avvenire, 06.05.20 - intervista di Matteo Liut)