Nonostante lo smart working, la didattica a distanza, le lauree online e le Messe in diretta Facebook, il gruppo pg ha creato, sui suoi canali social, la rubrica Parola ai Giovani. Con le maiuscole in bella vista, a ricordare la provenienza e la paternità del progetto e a far conoscere il lato migliore di una gioventù che non è spesso come viene definita dai più. In particolare, già dalle prime domeniche di novembre, alcuni giovani hanno sperimentato la bellezza di commentare la Parola domenicale sulla “pubblica piazza” quali sono le pagine ufficiali Facebook e Instagram della Pastorale Giovanile Diocesana.
Un esperimento riuscito, dato che sempre più giovani si sono affacciati ai commenti, interagendo e condividendoli con i loro compagni parrocchiali e nei gruppi WhatsApp dove spesso ci sono ragazzi che magari non andranno in Chiesa ma si sono incuriositi nel leggere diversamente il “solito” Vangelo.
Per l’Avvento e il Tempo di Natale sino al 10 gennaio prossimo, i membri della Consulta di Pastorale Giovanile, della redazione Giovani di “Luce & Vita” insieme ad alcuni esponenti delle diverse associazioni diocesane, hanno ideato alcuni post con l’obiettivo di commentare quotidianamente il Vangelo del giorno.
Per la Pastorale Giovanile Diocesana questo periodo è quello più fecondo per rigenerarsi in vista del Natale: andrà in scena il secondo appuntamento del percorso di formazione “Ri-Generazione Giovani”, pensato dalla Pastorale Giovanile locale in collaborazione con il Progetto Policoro Diocesano e che vede la proficua partecipazione delle realtà sociali che operano sul territorio. “CuriAmo la casa comune” è il sottotitolo pensato per la seconda edizione del percorso che sta “rigenerando” i giovani diocesani, tra i 18 e i 35 anni. Nel quinto anniversario della pubblicazione della Laudato Si’, il testo di Papa Francesco ispira un ciclo di incontri che prevede, per l’Avvento, una riflessione basata sul secondo capitolo, quello dedicato al Vangelo della Creazione.
“Parola ai Giovani” e “CuriAmo la casa comune”. Saranno case, probabilmente, meno luminose, meno confusionarie con il via vai di parenti e lo shopping meno frenetico. La tombola parrocchiale converrà riorganizzarla su Zoom, e i canti di Natale li ascolteremo su Spotify anziché per le vie della città. Ritroveremo nel silenzio, allora, l’essenzialità che contraddistinse la nascita di Gesù e quanto rumore questo possa generare.
Un silenzio contempl-attivo – per dirla con un’espressione del nostro caro don Tonino Bello – all’esterno privo di contenuti ma carico di speranze e fatto di giovani in cammino e desiderosi di vivere a pieno l’imminente futuro. E l’Avvento cosa è, se non questo?
