Il Consiglio Permanente della CEI che si è concluso mercoledì 27 settembre si è confrontato sul tema dei giovani “a partire da un’analisi sintetica delle risposte dalle Diocesi al Questionario predisposto in vista del prossimo Sinodo dei Vescovi, dedicato appunto a “I giovani, la fede e il discernimento vocazionale”.
La fotografia mostra un Paese che non è per i giovani, dove questi faticano a entrare nel mondo del lavoro, quindi a staccarsi dalla famiglia d’origine e a sposarsi. La lettura della situazione evidenzia come – pur a fronte di difficoltà nel rapporto intergenerazionale – non manchino iniziative pastorali portate avanti con passione, che coinvolgono le nuove generazioni. La condivisione delle pratiche individua luoghi ed esperienze significative di pastorale vocazionale.
Nel vivace confronto tra i Vescovi si è dato voce all’urgenza che tutta la Chiesa italiana sia coinvolta nell’assumere come prioritaria l’educazione dei giovani, con un’attenzione integrale che proponga loro la persona di Gesù Cristo e il suo Vangelo come centrale per ogni dimensione della vita. Nella consapevolezza di muoversi in una cultura dove manca l’adulto – nel senso che vive essenzialmente per se stesso – si avverte l’importanza di non cedere alla rassegnazione e di incoraggiare sacerdoti ed educatori a spendersi per l’accompagnamento e la formazione delle giovani generazioni, sapendo riconoscere i segni di progressivo risveglio delle coscienze e il ritorno delle domande sulla vita. La via principale, è stato evidenziato, rimane quella della testimonianza sia personale che ecclesiale, nell’attenzione a investire sui formatori e sugli insegnanti di religione. L’educazione all’affettività e alla sessualità rimane uno degli ambiti più ripresi negli interventi”.