“Erano famiglie più o meno benestanti, ma tutte con la stessa generosità di cuore. Hanno fatto di tutto; ci hanno dato addirittura i loro letti”. Così si esprimono i ragazzi delle diocesi di Fabriano e Ascoli Piceno, parlando del loro gemellaggio con la diocesi di Mogi Das Cruzez (São Paulo), vissuto nella città di Itaquaquecetuba.
I giovani pellegrini marchigiani hanno messo piede sul suolo brasiliano mercoledì 17 luglio, e sono approdati da poco a “Casa Italia”, già carichi di numerosi ricordi che porteranno con loro.
Martina, ad esempio, è rimasta molto colpita da una frase, sentita durante un’orazione comunitaria: “Voi pellegrini siete una presenza concreta di Dio tra noi.”
Angelica, invece, ricorda il giorno in cui, con il suo compagno di viaggio Ludovico, si è recata in ospedale con Aginetto – l’uomo che la ospitava – perché in qualità di ministro straordinario dell’Eucaristia, doveva portare la Comunione ai malati. “Io sono con voi – ha detto loro commossa, una donna malata – Vi guardo alla televisione.”
Lucia, invece, riferendosi all’accoglienza della famiglia presso cui ha alloggiato, ricorda sorridendo la tristezza che dipingeva il volto di coloro che la ospitavano, quando vedevano che non riempiva il suo piatto. Già, perché, come afferma Ludovico simpaticamente, “i brasiliani sono così … sono un po’ come delle nonne.”
Oltre all’accoglienza, però, c’è dell’altro nei ricordi dei giovani pellegrini: movimento, balli, canti, colore. “Si vede che siamo dall’altra parte del mondo …- ironizza qualcuno – hanno un calore diverso.”
“Ciò che abbiamo vissuto – dice qualcun altro - è stato magnifico, e già questo ci basterebbe. Tutto quello che arriverà da ora in poi, aiuterà a rendere ancora più indimenticabile questa esperienza.”