L’immagine della nube oscura, ripresa dalla liturgia del giorno – “La nube riempì il tempio del Signore, e i sacerdoti non poterono rimanervi per compiere il servizio a causa della nube, perché la gloria del Signore riempiva il tempio del Signore. Allora Salomone disse: «Il Signore ha deciso di abitare nella nube oscura»” (1Re 8, 9-13) – ha fatto da sfondo alla riflessione offerta lunedì 10 febbraio da Mons. Claudio Giuliodori, Assistente Generale dell’Università Cattolica, nell’omelia della celebrazione che ha riunito i partecipanti al convegno nazionale di pastorale giovanile nella chiesa genovese della parrocchia di Santa Maria della Vigna.
“La nube oscura – ha spiegato il Vescovo – sta a indicare la trascendenza, l’incapacità dell’uomo di possedere Dio, di ingabbiarlo, fosse pure nella struttura del tempio: l’uomo può intuirne la presenza, esserne avvolto, ma non definirlo”.
Mons. Giuliodori ha, quindi, ripreso l’immagine della nube oscura per descrivere la realtà dei giovani, così come emerge anche dalla ricerca che martedì 11 sarà presentata ai convegnisti dal dott. Nando Pagnoncelli e dal dott. Pierpaolo Triani.
“Alcune grandi testate ne hanno anticipato oggi alcuni passaggi significativi – ha continuato – sottolineando fin dai titoli ciò che costringe 7 milioni di giovani tra i 17 e i 34 anni a vivere ancora in casa con i genitori: si colgono le difficoltà, l’oscurità della nube, ma si resta incapaci di cogliere nel contempo anche i segnali che anticipano futuro e che alimentano la nostra fiducia”.
In particolare, ha evidenziato Mons. Giuliodori, si rileva la grande fatica a entrare nel mondo del lavoro, “una fatica che destabilizza, perché senza occupazione non si progetta”, ma si stenta a riconoscere “quanti giovani si scuotono dal torpore e lottano per non lasciarsi rubare la speranza”.
Anche l’ambito degli affetti costituisce un’altra dimensione di una nube oscura: “Quanto è difficile oggi formare famiglia, il matrimonio – quando ci si arriva – è comunque spostato sempre più avanti; eppure, noi conosciamo anche tanti giovani che sanno andare controcorrente, accontentandosi di poco, pur di rispondere alla propria vocazione”. Al riguardo, il Vescovo ha esemplificato rimandando all’incontro che venerdì prossimo, 14 febbraio, riunirà ventimila fidanzati attorno a Papa Francesco.
Infine, Mons. Giuliodori ha invitato a riconoscere la luce che attraversa la nube, anche grazie alla dimensione educativa, che scandisce questo decennio pastorale della Chiesa italiana e che va nella direzione di “quella cultura dell’incontro a cui il Papa non si stanca di richiamarci”.