Una ventata di freschezza per l’Europa, “un ritorno a ciò che è essenziale per la nostra fede”. Per don Michel Remery, vice segretario generale del Consiglio delle Conferenze Episcopali d’Europa (Ccee), la Gmg aiuterà i giovani del Vecchio Continente a sperimentare “la gioia semplice di conoscere Gesù, di sentirsi figli di Dio e parte della stessa famiglia”. “Di questa esperienza abbiamo molto bisogno nel nostro Continente”, sottolinea don Remery che lunedì 22 luglio ha fatto visita a Casa Italia. “La nostra – spiega – è una Chiesa con millenni di storia, che ha strutture con una grande tradizione, ma ciò che conta non sono né le strutture, né i problemi, né le sfide, ma l’incontro personale con il Signore”. E questa, ribadisce, “è la vera radice del nostro Continente”.
La Gmg può rappresentare per i ragazzi europei uno stimolo per vedere con altri occhi, “per capire che non siamo unici, che i problemi non sono solo i nostri, che ci sono difficoltà e sfide diverse, ma ciò che è uguale è la fede”. “Senza generalizzare, in Europa abbiamo la tendenza ad essere più intellettuali e meno diretti nel celebrare, mentre qui la fede è vissuta con una gioia semplice, con allegria”, osserva don Remery per il quale “per gli europei venire in Brasile e scoprire un Paese tanto diverso che tuttavia ha la stessa gioia di incontrare il Signore è un segno forte”. Allo stesso modo è importante per i giovani del Vecchio Continente riscoprire il senso della comunione. “In Europa ci sono tanti Paesi, tanti regni, tanti imperi e tante repubbliche con storie antiche. Questo invece – rileva - è un grande Continente con una storia condivisa, meno frammentata e l’unità la si vede anche nel modo di accogliere il Papa”. Per il vice-segretario del Ccee dunque la Gmg in terra carioca ha molto da dire ai ragazzi europei, a quelli che sono riusciti ad essere fisicamente presenti a Rio e a tutti quelli che sono rimasti dall’altra parte dell’Oceano. “Più che in altre edizioni, stavolta – conclude – in molti Paesi sono stati organizzati programmi ad hoc per i giovani che restavano a casa e questo è significativo”. Perché vuol dire che “la Gmg non è solo in Brasile, ma anche a casa”.