«Peggio di questa crisi c’è solo il dramma di sprecarla» diceva papa Francesco, circa un anno fa, al termine del primo periodo di forti restrizioni a causa della pandemia. Questa frase, dai tratti profetici, può essere utilizzata per rileggere ogni aspetto della nostra vita, così come della vita della Chiesa.
Gli oratori sono quel 'pezzo' di Chiesa e di Regno che si fa segno premuroso e attento della cura educativa di Dio Padre verso tutti i suoi figli. La pandemia, purtroppo o per fortuna, è un forte acceleratore di processi e ci spinge, forse per la voglia di uscirne, a proiettarci verso il futuro. Proviamo a fare questo stesso esercizio: come li immaginiamo, in un futuro speriamo non troppo lontano, i nostri oratori? Desideriamo viverli e farli vivere facendo le stesse 'cose di prima' oppure, cogliendo l’invito del Papa, scegliamo di essere creativi?
La pandemia ci sta insegnando che ciò che conta non sono le molte attività che facciamo, quanto la qualità delle relazioni che coltiviamo. Ci sta mostrando che l’educazione e l’istruzione sono fondamentali, prima ancora dei beni che possediamo. Ci sta mostrando che dalle situazioni complesse non si esce da soli ma insieme. Ci sta mostrando che non tutti, purtroppo, hanno le stesse possibilità. Ci sta mostrando che non esiste solo una vita proiettata all’esterno, ma ci sta portando a coltivare la nostra interiorità. Facciamo sì, allora, che da questa crisi i nostri oratori escano sempre più come luogo di relazione, di educazione e formazione, di corresponsabilità e di comunità educante, di lotta alle disuguaglianze, di cura della nostra interiorità e della nostra fede.
Non cadiamo dunque nel dramma dello spreco: gli oratori non facciano le stesse cose di prima, o meglio, riprogettino la loro missione e la loro azione educativa cercando di cogliere le opportunità che si stanno palesando e cerchino di rispondere a quei bisogni che ci siamo accorti essere parte essenziale della nostra vita di donne e di uomini secondo il Vangelo
Marco Giganti, Pedagogista, Centro studi sulle politiche della formazione, Università Cattolica - @Avvenire 14/04/2021