Don Bosco coi capelli di Einstein davanti a formule matematiche e alambicchi, per spiegare ai ragazzi che tutto è in divenire, nella vita biologica e in quella spirituale. Un messaggio nuovo, dalle valenze culturali molto forti, quello veicolato quest’anno dall’oratorio Santa Chiara di Palermo, nel cuore dell’antico quartiere dell’Albergheria, per una platea di ragazzi di zone con grosse difficoltà sociali ed economiche del centro storico, ma in grande cambiamento. E dall’altra parte della città, al Don Orione, il messaggio per i bambini di un’altra periferia è quello di non rassegnarsi mai: 'Camminiamo verso i sogni'.
Comincia l’estate per le parrocchie e le associazioni che operano nel territorio palermitano, periodo proficuo per incontrare i giovanissimi approfittando del gioco, delle attività creative, del tempo libero. Specialmente in quei quartieri in cui l’alternativa non esiste, dove la strada sarebbe l’unica compagnia. E centinaia di operatori volontari sono pronti a mettersi in gioco e dedicare i pomeriggi alla formazione e al divertimento dei più piccoli. «Come altri hanno fatto con loro anni fa e poi magari si sono sposati e sono andati a vivere altrove – racconta don Mimmo Napoli, parroco della Madonna della Provvidenza, meglio conosciuta come Don Orione, nella zona dei cantieri navali –. Ogni anno dal 1999 proponiamo un tema e attorno facciamo ruotare tutta la proposta formativa per i giovani, giochi, preghiera. 'Camminiamo verso i sogni' è il tema di quest’anno per i bambini fino a 12 anni. Per la prima volta, ascoltando le richieste delle famiglie, abbiamo deciso di aprire anche per i piccolissimi fra i 3 e i 6 anni, con l’aiuto di alcune mamme. Dal 16 giugno al 18 luglio, tutti i pomeriggi ,una sessantina di animatori si occuperanno dei nostri ragazzini, circa 300. Si fanno amicizie, si stabilisce un legame coi più piccoli, si crea un riferimento valoriale».
Resta il rammarico di non riuscire a dare risposte ai bambini disabili: «Non siamo in grado di andare incontro alle famiglie con bambini con difficoltà, con autismo per esempio. È un obiettivo che ci prefiggiamo per il futuro» aggiunge don Mimmo. E al centro storico sta per partire 'Evolution Grest', «un titolo particolare per fare comprendere a noi educatori e ai ragazzi che siamo in evoluzione, che tut- to è in divenire, ciò che riguarda la vita biologica, ma anche culturale, esistenziale e spirituale» spiega don Enzo Volpe, rettore del centro salesiano Santa Chiara. Ci sono 150-160 iscritti tra gli 8 e i 15 anni, tutti provenienti dal centro storico, che fino al 22 luglio frequenteranno nel pomeriggio il Grest, cimentandosi in canti, giochi di squadra, cartelloni, mentre per due mattine ci saranno laboratori mattutini e una gita fuori porta o un’escursione in città una volta alla settimana. A fare questa esperienza di vita anche gli operatori volontari, che operano a Santa Chiara o che provengono dalla scuola Don Bosco Ranchibile o dagli istituti superiori della zona. Le attività si reggeranno sulle gambe dei benefattori.
Allessandra Turrisi (articolo pubblicato su Avvenire l'11 giugno 2017)