Erano le 11.30 a Capocabana (16.30 in Italia), quando nella Chiesa di San Paolo dei Barnabiti, alla presenza di volontari e non solo, iniziava la Messa inaugurale di “Casa Italia”; spazio che, a partire da oggi, sarà punto di ritrovo e di appoggio per i circa 7500 giovani italiani che parteciperanno agli eventi della Gmg a Rio.
In una chiesa grande e luminosa - se non fosse stato per un sole timido che oggi sembrava farsi desiderare - la Messa di inaugurazione è stata presieduta da mons. Mariano Crociata, segretario generale della CEI, con la concelebrazione dei sacerdoti italiani pervenuti a Rio in questi giorni, durante l’allestimento di “Casa Italia”.
Già intorno alle 11 di questa mattina, alcuni giovani volontari di “Casa Italia” e dei piccoli gruppi di ragazzi, iniziavano ad affollare il marciapiede e la gradinata davanti alla Chiesa.
Dentro, fremevano i preparativi per la Messa: prove di microfoni, posizionamenti di computer, di telecamere e di casse, i cui fili si intrecciavano fra loro, alla destra dell’altare, nel contesto di un rispettoso viavai di persone che lavoravano per garantire la buona riuscita del tutto.
Alle 11.15 si levava “L’Agnello di Dio”, cantato dai ragazzi che facevano le prove per l’animazione della Messa, accompagnato da un suono di chitarra e di tamburo, mentre mons. Crociata, entrato poco prima, si intratteneva con alcuni organizzatori. Intanto, la Chiesa - suggestiva con i suoi dipinti e le sue vetrate colorate - iniziava a riempirsi lentamente e a colorarsi anche di giovinezza.
Le parole chiavi di mons. Crociata sono state: servizio, condivisione, accoglienza, testimonianza. Infatti, il vescovo ha più volte ribadito che i volontari di “Casa Italia” dovranno mettersi al servizio dei loro conterranei e presentare al Signore le proprie attività, per non far mai mancare l’accoglienza ai quei giovani smarriti o stanchi che a loro si rivolgeranno.
Al termine della Celebrazione Eucaristica, tutti coloro che vi avevano preso parte, si sono spostati davanti alla sede di “Casa Italia” per l’apertura ufficiale dei cancelli e hanno iniziato a battere le mani e a cantare, attirando l’attenzione dei passanti.
A seguire, l’“apertura dei cancelli” e l’ingresso a “Casa Italia”.
Nel cortile della struttura, dove si trova un campetto da calcio, si è quindi conclusa l’inaugurazione, con la lettura del Vangelo e i ringraziamenti; con gli auspici di don Michele Falabretti, la benedizione del Vescovo e la consegna dei kit ai volontari.
Ora, “Casa Italia” è ufficialmente attiva e non vede l’ora di trasformarsi in una vera e propria casa per tutti quei giovani che, dall’ultimo paese della Valle d’Aosta al più piccolo paesino del tacco dello Stivale, ancora stremati dalle 11 ore di aereo, si ritroveranno a Rio, per vivere insieme la loro Giornata Mondiale della Gioventù.