I giovani e la dimensione comunitaria della vita e della fede
Chi infatti non ama il proprio fratello che vede, non può amare Dio che non vede" (1 Gv 4,20).
Cari giovani, permettetemi che, come Successore di Pietro, vi inviti a rafforzare questa fede che ci è stata trasmessa dagli Apostoli, a porre Cristo, il Figlio di Dio, al centro della vostra vita. Però permettetemi anche che vi ricordi che seguire Gesù nella fede è camminare con Lui nella comunione della Chiesa. Non si può seguire Gesù da soli. Chi cede alla tentazione di andare «per conto suo» o di vivere la fede secondo la mentalità individualista, che predomina nella società, corre il rischio di non incontrare mai Gesù Cristo, o di finire seguendo unimmagine falsa di Lui.
Aver fede significa appoggiarsi sulla fede dei tuoi fratelli, e che la tua fede serva allo stesso modo da appoggio per quella degli altri. Vi chiedo, cari amici, di amare la Chiesa, che vi ha generati alla fede, che vi ha aiutato a conoscere meglio Cristo, che vi ha fatto scoprire la bellezza del suo amore. Per la crescita della vostra amicizia con Cristo è fondamentale riconoscere limportanza del vostro gioioso inserimento nelle parrocchie, comunità e movimenti, così come la partecipazione allEucarestia di ogni domenica, il frequente accostarsi al sacramento della riconciliazione e il coltivare la preghiera e la meditazione della Parola di Dio.
Da questa amicizia con Gesù nascerà anche la spinta che conduce a dare testimonianza della fede negli ambienti più diversi, incluso dove vi è rifiuto o indifferenza. Non è possibile incontrare Cristo e non farlo conoscere agli altri. Quindi, non conservate Cristo per voi stessi! Comunicate agli altri la gioia della vostra fede. Il mondo ha bisogno della testimonianza della vostra fede, ha bisogno certamente di Dio.
Benedetto XVI omelia a Cuatro Vientos
A partire dagli orientamenti pastorali della Conferenza episcopale italiana Educare alla vita buona del Vangelo (EVBV), il Convegno vorrebbe riflettere ed individuare, per la pastorale dei ragazzi, degli adolescenti e dei giovani, quelle priorità che durante questo decennio possono rilanciare limpegno delle nostre comunità ecclesiali a servizio delleducazione.
In particolare è necessario con coraggio riscoprire la bellezza e la necessità di crescere insieme, di costruire relazioni, di vincere la tentazione dellindividualismo e di evitare il mostro della solitudine che tutto avvelena e rende impossibile lincontro con Dio.
Considerato il desiderio di vederci dopo la GMG, limportanza di partire per il decennio delleducazione e vista la comodità di Roma, si auspica tutte le diocesi e le varie realtà ecclesiali siano presenti.
A tutti è chiesta la partecipazione per lintero periodo, anche per il sabato e la domenica.
Ogni diocesi ed ogni aggregazione ecclesiale ha la possibilità di iscrivere 4 persone entro il 21 ottobre; dopo questa data, nel caso vi saranno ancora dei posti disponibili, daremo la possibilità di iscrivere altre persone. Per i casi particolari è possibile prendere contatto direttamente con noi.
I sacerdoti sono invitati a portare camice e stola