“Nei giovani sembra riconoscersi un diffuso timore dinanzi all’attuale situazione e al futuro che si prepara. Quali orizzonti di senso e di speranza la fede offre specialmente a loro, che più di altri oggi sembrano non avere un futuro affidabile? Come potranno reagire alla tentazione della rinuncia e dell’evasione autodistruttiva, e come in questo potrà aiutarli la fede? Cinquant’anni fa il Concilio Vaticano II, in un testo di grande tensione profetica, aveva affermato: “Legittimamente si può pensare che il futuro della umanità sarà riposto nelle mani di coloro che saranno capaci di trasmettere alle generazioni di domani ragioni di vita e di speranza” (Gaudium et Spes 31). Siamo noi in grado di farlo?”.
Mons. Bruno Forte, Arcivescovo di Chieti – Vasto, partendo dalla situazione attuale del “villaggio globale”, approfondisce con i giovani le ragioni di una speranza che non delude, e lo fa riflettendo anzitutto sugli scenari del cuore e sugli scenari del tempo, per poi aiutare a comprendere più a fondo che cos’è la speranza della fede e come essa possa essere appresa e vissuta, con fedeltà e gioia, da quanti accettino di essere i “prigionieri della speranza”, di cui parlano gli antichi Profeti (Zc 9,12).