La progettazione è delle persone e per le persone, esprimendo così una cura che educa e chiama alla vita secondo il vangelo. Come in ogni gruppo organizzato, che ha una missione da assolvere, è necessario che nel gruppo di progettazione ci sia una figura che compone il filo del percorso e che modera i lavori di gruppo. Questa figura deve favorire il dialogo e la concretizzazione delle azioni da compiere, valorizzando la dimensione motivazionale di ciascuno. Non deve sentirsi in dovere di stendere il progetto definitivo come se ne fosse l'autore principale. È nella fatica di una stesura sinodale (senza escludere una redazione finale a poche mani) che è possibile agire un cambiamento di profonda umanizzazione per il gruppo (e per la comunità di riflesso) che si compie pensando e sognando il futuro insieme.
Può essere utile una formazione iniziale del gruppo, ma non bisogna considerare questo esordio come l’assicurazione che tutto andrà nel migliore dei modi. Se una formazione iniziale può essere efficace per chiarirsi circa le attenzioni educative, le questioni in gioco, per comporre un back-ground comune al dialogo, questa formazione non si sostituisce all’impegno e alla fedeltà richiesti a ogni singolo educatore nella tenuta dell’intero processo. La progettazione è un processo lento e complesso che ha bisogno di essere sostenuto in modi e tempi diversi e in cui ci si deve allenare. Per questo motivo gioca un ruolo cruciale la capacità del coordinatore della progettazione di leggere dentro le dinamiche del gruppo e di valorizzarne gli aspetti positivi.
La progettazione richiede tempo dedicato da alcune persone che ne assicurano la continuità e la coerenza. Condizione di partenza è quella di comporre un gruppo, disponibile a partecipare in modo autentico in sinergia. Tra i convocati ci sono i soggetti coinvolti direttamente nel progetto, ma ciò non esclude che anche altri possano prendervi parte. Da non tralasciare l'opportunità di coinvolgere qualcuno che nella della comunità è impegnato in altre dimensioni della pastorale ordinaria. Un gruppo che non sia composto solo di impegnati in PG può comunicare meglio con la comunità tutta, condividere passo passo la progettazione, affidando il progetto al sostegno spirituale e materiale di tutti. Un ruolo importante, per quanto non facile, è quello che possono assumere le famiglie attraverso un dialogo aperto con la comunità e con gli altri adulti (anche gli anziani!●) che possono sostenere le fatiche di un dialogo intergenerazionale.