“A dodici, tredici anni, ho cominciato a sentire la chiamata di Dio. Volevo sentirmi bravo, buono, perfetto, seguire l’ideale che avevo nel cuore”, racconta Mons. Marcuzzo, Vescovo ausiliare di Gerusalemme, ai giovani nel Santuario di Nossa Senhora das gracas da Medalha Milagrosa venuti ad ascoltarlo.
“Volevo convertire i musulmani – ricorda – ma poi mi sono accorto che non mi bastava. Non mi sentivo pieno e soddisfatto”. È questa inquietudine, questa ricerca interiore di senso e completezza che lo porta a “capire che l’importante non è fare qualcosa di speciale per Gesù, ma fare tutto per Lui, in Lui, come vuole Lui”.
“Per questo – ricorda il prelato – Dio richiede la vostra collaborazione”. Il segreto è cercare l’amicizia con Cristo, “essere orientati in maniera permanente verso Gesù”. Sprona i giovani, Mons. Marcuzzo, come colui che indica un cammino sicuro. “Puntate su Gesù!” ammonisce, anche se “non è sempre facile”. L’unico modo è coltivare il rapporto intimo e personale con Lui. Da qui l’appello accorato a “scommettete sull’amore!” che è “servizio, volontariato, sacrificio”. Un appello ad “uscire da se stessi” per diventare Suoi discepoli.
La strada è già tracciata. Il primo passo, fondamentale, è la preghiera che scaturisce dal cuore. “Ricavatevi dei momenti di preghiera personale – consiglia il Vescovo – parlate con Gesù, arrabbiatevi con Gesù, piangete con Gesù!”. E va dritto al punto “abbiate il coraggio di prendervi confidenza con Lui!”. Il secondo passo è quello di “capire ciò che Gesù vuole dirci”. Per fare questo chiede ai giovani di leggere il Vangelo di Matteo “se quello di S. Giovanni è troppo difficile, e le lettere di S. Paolo”. Per poi concludere “invitate Gesù nella vostra vita. Non vi deluderà”.