Padre Francesco Serra, cappuccino, in questi giorni è a Rio con un gruppo di giovani. Come gli altri 11.000 sacerdoti iscritti alla Giornata, e ai molti altri che sono qui senza essersi iscritti, si è messo a disposizione dei ragazzi per le confessioni.
"Papa Francesco - esordisce - ce lo ha ricordato più volte: 'scoprirsi perdonati da Dio è l'esperienza centrale della vita cristiana'. I giovani devono sperimentare che hanno sempre una possibilità in più, che Dio dà sempre una seconda chance, l'opportunità di rialzarsi da qualunque tipo di caduta.
Questo filo rosso era già evidente nel magistero di Bendetto XVI, soprattutto nella 'Spe salvi': dobbiamo riscoprire il senso di una vita che procede verso l'eternità, dobbiamo camminare sempre sostenuti dalla speranza."
"Un ingrediente essenziale della celebrazione del sacramento è quello dell'ascolto. I giovani hanno una vera e propria fame di essere ascoltati. Certo, non è solo la confessione che può rispondere a questo bisogno, ma rappresenta di sicuro un contesto ideale perché ciò possa avvenire.
Alcuni dei giovani che in questi giorni ho confessato sono arrivati al sacramento con il desiderio di scoprire il senso della propria vita, nel pieno della loro ricerca vocazionale. Altri nello zaino, dall'Italia, si sono portati un bagaglio di rapporti famigliari difficili, a volte contorti: il desiderio è quello di tornare a casa con qualche nodo interiore sciolto".
Anche questi sono i piccoli miracoli che accadono alla Gmg.