"I giovani chiedono verità, sempre. Non accettano una fede 'insegnata', trasmessa come se fosse una riflessione qualsiasi. Chiedono una fede vissuta in prima persona". A pochi giorni dal convegno di Genova, don Michele Falabretti traccia le linee guida dell'incontro.
Hanno un gran fiuto, i giovani: sanno accorgersi da molto lontano se uno sta barando, se sta offrendo un prodotto preconfezionato, che non lo tocca nel profondo. Per questo non si aspetteranno mai dai loro educatori delle alchimie affascinanti; delle buone parole che hanno il sapore di pillole con una doratura di prima mano. È il cuore, che parla nel profondo.
E questo richiede educatori capaci di fare spazio a un ascolto vero e profondo dei loro cammini; capaci di farsi carico di condividere i loro entusiasmi e di sostenere le loro crisi.
Vorremmo che il convegno fosse un’esperienza dove linguaggi diversi entrano in gioco in modo equilibrato e interessante: ci saranno riflessioni e testimonianze, preghiera e spiritualità, visita a luoghi di una città affascinante come Genova, condivisione di esperienze diocesane, un laboratorio molto originale, persino una serata di teatro; perché i convegnisti possano vivere tre giorni pensati come il viaggio dentro un mondo.