SERVIZIO NAZIONALE PER LA PASTORALE GIOVANILE
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Tempo ordinario

SUL CROCIFISSO Il testo Dalla Vita Prima di San Francesco scritta da Tommaso da Celano (FF 522) Lo sanno molto bene i frati che vissero con lui come ogni giorno, anzi ogni momento affiorasse sulle sue labbra il ricordo di Cristo; con quanta soavità e dolcezza gli parlava, con quale tenero amore discorreva con Lui. […]
9 Marzo 2015

SUL CROCIFISSO

Il testo
Dalla Vita Prima di San Francesco scritta da Tommaso da Celano
(FF 522)
Lo sanno molto bene i frati che vissero con lui come ogni giorno, anzi ogni momento affiorasse sulle sue labbra il ricordo di Cristo; con quanta soavità e dolcezza gli parlava, con quale tenero amore discorreva con Lui. La bocca parlava dalla pienezza del cuore (Mt 12,34), e quella sorgente di illuminato amore che lo riempiva dentro, traboccava anche di fuori. Era davvero molto occupato con Gesù. Gesù portava sempre nel cuore, Gesù sulle labbra, Gesù nelle orecchie, Gesù negli occhi, Gesù nelle mani, Gesù in tutte le altre membra. Quante volte, mentre sedeva a pranzo, sentendo o nominando o pensando Gesù, dimenticava il cibo temporale e, come si legge di un santo, «guardando, non vedeva e ascoltando non udiva». Anzi, trovandosi molte volte in viaggio e meditando o cantando Gesù, scordava di essere in viaggio e si fermava a invitare tutte le creature alla lode di Gesù. Proprio perché portava e conservava sempre nel cuore con mirabile amore Gesù Cristo, e questo crocifisso, perciò fu insignito gloriosamente più di ogni altro della immagine di Lui, che egli aveva la grazia di contemplare, durante l’estasi, nella gloria indicibile e incomprensibile seduto alla «destra del Padre», con il quale l’egualmente altissimo Figlio dell’Altissimo, assieme con lo Spirito Santo vive e regna, vince e impera, Dio eternamente glorioso, per tutti i secoli. Amen!

 
La preghiera
Lodi per ogni ora
(FF264)
Santo, santo, santo il Signore Iddio onnipotente, che è, che era e che verrà (Ap 4,8). Lodiamolo ed esaltiamolo in eterno (cfr. Dn 3,57ss).
Tu sei degno, Signore Dio nostro,
di ricevere la lode,
la gloria e l’onore e la benedizione (Ap 4,11).
E lodiamolo ed esaltiamolo nei secoli. 
Degno è l’Agnello, che è stato immolato,
di ricevere potenza e divinità, sapienza e fortezza
e onore e gloria e benedizione (Ap 5,12).
E lodiamolo ed esaltiamolo nei secoli. 
Benediciamo il Padre e il Figlio con lo Spirito Santo.
E lodiamolo ed esaltiamolo nei secoli. 
Opere tutte del Signore,
benedite il Signore (Dn 3,57).
E lodiamolo ed esaltiamolo nei secoli. 
Date lode al nostro Dio, voi tutti suoi servi,
voi che temete Iddio, piccoli e grandi (Ap 19,5).
E lodiamolo ed esaltiamolo nei secoli.
Lodino Lui glorioso i cieli e la terra
E lodiamolo ed esaltiamolo nei secoli. 
E ogni creatura che è nel cielo
e sulla terra e sottoterra
e il mare e le creature che sono in esso (Ap 5,13).
E lodiamolo ed esaltiamolo nei secoli. 
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
E lodiamolo ed esaltiamolo nei secoli. 
Come era nel principio e ora e sempre
e nei secoli dei secoli. Amen.
E lodiamolo ed esaltiamolo nei secoli.
 
La testimonianza di...
Angela

"Il mio primo incontro con Francesco è avvenuto durante un camposcuola organizzato dalla mia parrocchia ad Assisi. Ero parte di un gruppo di adolescenti così scalmanati e sregolati che i nostri sacerdoti avevano deciso di posticipare la nostra cresima di alcuni mesi. Non ci ritenevano pronti e avevano pensato ad un forte campo ad Assisi che avrebbe dovuto prepararci al sacramento della maturità cristiana. È stata un’esperienza meravigliosa e sono rimasta immediatamente stupita e attratta fortemente dalla figura di Francesco quando ho scoperto che era un ragazzo come gli altri, con i suoi pregi e i suoi difetti. Aveva trascorso la sua giovinezza tra festini con gli amici e aveva seguito la sua passione di diventare cavaliere, prima di ricevere in sogno la chiamata del Signore. L’ho sentito quindi fin da subito vicino e mi ha fatto capire che non si nasce santi, ma che tutti siamo chiamati alla santità e, affidandoci al Signore, tutti la possiamo raggiungere. Così Francesco è diventato per me un modello da seguire, un caro amico, un compagno che mi indica la strada da percorrere per arrivare a Dio. Mi è stato compagno poi in uno dei momenti più difficili della mia vita, durante il quale ho vissuto un'altra esperienza molto forte ad Assisi: lì ho capito che potevo riprendere a sorridere alla vita, soltanto grazie all’amore che Dio mi ha fatto sentire, attraverso l’affetto dei fratelli che mi ha fatto incontrare in quell’esperienza. Dopo quell’esperienza ho cominciato a partecipare a varie attività organizzate dai frati ed è nato in me il desiderio di poter calare nella mia vita quotidiana una forma di vita vicina all’esempio di Francesco. Così ho partecipato per vari anni alla gioventù francescana: sono stati anni ricchi di incontri meravigliosi, dove sono nate le amicizie più forti e più belle, con cui potevo condividere le gioie e le fatiche, le difficoltà e la bellezza della vita cristiana, secondo l’esempio di Francesco".

 
Le domande
Siamo nel tempo della quotidianità. Non è il tempo della noia o della routine, ma tempo prezioso per crescere nella relazione con se stessi, con Dio e con gli altri.

  • San Francesco “era molto occupato con Gesù”; questo aspetto quale spunto può dare alla tua vita? La tua giornata da cosa è occupata?
  • San Francesco si è dato da fare… Come abiti la tua solitudine? Il silenzio e la solitudine come potrebbero essere una ricchezza?
  • Come gestisci il tuo tempo? Quanto tempo “perdi”? Come potresti utilizzarlo meglio per il tuo bene e per il bene degli altri?
  • San Francesco in ogni luogo in cui andava invitava la gente alla lode di Gesù: ti vergogni di dire ai tuoi amici che sei cristiano?
  • Potresti prenderti un piccolo impegno concreto per crescere nella conoscenza e nell’adesione al Vangelo?

SULLA MADONNA

Il testo
Da “La Maria dei Vangeli. Una rilettura del Magnificat” di Giorgio Tourn, pastore valdese
L’anima mia magnifica il Signore significa letteralmente “io rendo grande il Signore”, “la mia vita fa essere grande Dio”. Questo significa che la mia vita è il luogo dove il Signore esercita il suo potere e dove esso viene riconosciuto. Significa che la mia esistenza si sottomette alla sua autorità e vive di essa. Ma forse significa qualcosa di più, anzi molto di più. Significa che non è Dio a rendere grandi noi ma noi a render grande Lui; non siamo oggetto dell’onnipotenza divina, esistenze su cui cadono le briciole del suo potere assoluto, ma sulla base delle nostre piccole e povere vite poggia la sua potenza. Non è Dio che dà vita alla creatura, ma lei che dà vita a Lui, non Dio ci fa essere ciò che siamo ma noi facciamo Lui essere ciò che è. E’ la fede di Maria che rende Dio grande, che gli dà il suo posto nella realtà degli uomini, che lo fa essere quello che deve essere: il Signore e il Salvatore; è lei che crea in sé e attorno a sé lo spazio in cui si realizza l’opera di Dio. Paradossalmente si potrebbe dire che senza di lei l’onnipotenza di Dio non si può esprimere nel mondo. Dio è grande o piccolo agli occhi dell’umanità, a seconda che questa debole creatura gli dà spazio o gli chiude le porte della sua vita.  Questo significa magnificare, rendere grande Dio.
Maria, singolare e sorprendente nella sua fede, è l’immagine di tutti i credenti che, accogliendo lo Spirito, si sono inoltrati nel cammino del Signore. Sta lì a ricordarci che ciò che è accaduto a lei accade a noi. Singolare, stupefacente, affascinante non è solo Maria, è la vita di ogni credente che, come lei, accetta di portare in sé il mistero dell’opera di Dio.
 
 
La preghiera
Magnificat
L’anima mia magnifica il Signore
e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,
perché ha guardato l’umiltà della sua serva.
D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.
Grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente
e Santo è il suo nome;
di generazione in generazione la sua misericordia per quelli che lo temono.
Ha spiegato la potenza del suo braccio,
ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;
ha rovesciato i potenti dai troni, ha innalzato gli umili;
ha ricolmato di beni gli affamati,
ha rimandato i ricchi a mani vuote.
Ha soccorso Israele, suo servo,
ricordandosi della sua misericordia,
come aveva predetto ai nostri padri,
per Abramo e la sua discendenza per sempre.
 
La testimonianza di...
Sara

"Sono stata sempre molto scettica sui grandi santuari mariani e, soprattutto, sui pellegrinaggi verso questi luoghi, gesti che ho sempre considerato come compiuti prettamente da chi vive una fede devozionale e miracolistica. Fissa in questi pensieri, arriva la proposta di andare a Lourdes. Sarebbero partiti tutti i miei amici, persone con cui avevo già condiviso altre esperienze come il viaggio in Terra Santa, e mi dispiaceva rinunciare alla compagnia. Ma già immaginavo la confusione, la dispersione, il via vai, la mancanza di raccoglimento e tanto altro ancora.
Già… immaginavo, pensavo, credevo, giudicavo … finché non mi sono ritrovata faccia a faccia con Maria, sole io e lei, nella grotta in cui, tanti anni prima la Vergine aveva parlato ad una ragazza poco più piccola di me.
Nessuna confusione, nessuna dispersione, nessuna distrazione … solo uno stare cuore a cuore, nel silenzio della notte, con una donna che, proprio lì, ho riscoperto “vera”, concreta, una donna di cui ho riassaporato il silenzio eloquente, la grandezza ma, allo stesso tempo il nascondimento, la straordinarietà ma, accanto, l’ordinarietà per una vita vissuta in pienezza e in una pienezza donata.
E quella donna parlava a me, non mi confondeva tra tanti pellegrini che in quei giorni affollavano il santuario, aveva gli occhi fissi su di me, “gridava” alla mia vita, al mio cuore, mi scuoteva e mi scomodava da una fede tranquilla, adagiata per propormi l’abbandono, l’affidamento, il dono, l’ascolto …
E’ questo che mi testimonia ancora oggi e ogni giorno Maria: una vita donata non è mai perduta, una vita affidata non è mai sprecata, una vita vissuta in pienezza non è mai calcolata, una vita in ascolto accogliente di una Parola viva è sempre una vita guadagnata, riempita e ricca di ogni fecondità.
Maria: non un ideale da imitare, ma una giovane, una madre, una sorella, una donna da cui lasciarsi accompagnare alla scoperta e alla sequela dell’unico Signore".

Le domande
Anche noi siamo destinatari dell’annuncio divino, da lui scelti, da lui gratuitamente chiamati. Anche a noi è chiesto di “generare il Figlio di Dio” e darlo agli altri come ha fatto Maria.

  • Sei consapevole di questa chiamata?
  • Come vivi la tua specifica vocazione cristiana?
  • Le persone che incontri durante la giornata, nei luoghi più diversi, intuiscono qualcosa della speranza che è in te?