Sono realizzate dalle detenute del carcere di Perugia, nell’ambito della cooperativa “Con Francesco”, le borse che verranno regalate ai partecipanti al XIV Convegno nazionale di pastorale giovanile dal titolo “Il cantiere e le stelle”.
Una “borsa” che diventa simbolo di un progetto condiviso, partito da quattro giovani che, supportati dalla diocesi di Assisi e Perugia e dal progetto Policoro, si sono inventati un lavoro, creando allo stesso tempo una opportunità per gli altri, in particolare per queste donne e madri che hanno deciso di non arrendersi di fronte agli errori commessi, ma di rialzarsi e costruire pian piano un futuro per se stesse e per i loro figli.
Queste donne che non sapevano cucire, che hanno cominciato da zero e imparato – mettendosi in gioco - a cucire a macchina, sono le stesse donne, detenute, che oggi lavorano con macchine professionali. E le loro borse sono pronte a raggiungere le diocesi italiane attraverso il convegno che si svolgerà a Brindisi dal 9 al 12 febbraio.
“Un’opportunità di lavoro per un detenuto è un momento davvero importante – dicono i responsabili della cooperativa “Con Francesco”-, rappresenta uno spazio di libertà e speranza, un’occasione di riscatto dagli errori del passato. Il lavoro diventa l’occasione per un’assunzione di responsabilità e di impegno”.
Il lavoro di queste donne si è subito trasformato in un’azione di amore nei confronti dei loro figli. C’è chi con quei soldi ha comprato delle tutine per bambini, chi ha pagato l’aereo per far venire il figlio in Italia dalla Romania.
Per una madre il lavoro significa guardare al futuro con speranza e poter dare un aiuto alla propria famiglia. Il lavoro diventa la porta che si apre a un nuovo progetto di vita, a un futuro più fiducioso per chi resta ma anche per chi va via, dopo aver scontato la pena, con la speranza di lasciare una eredità a chi si troverà a combattere con gli stessi fantasmi, con le stesse paure. Come Cornelia, una detenuta in uscita, che spera “che questo progetto possa continuare anche per altri” ed essere importante come lo è stato per lei. (RR)