La Gmg vuole essere l’inizio di “un rinnovamento per la Chiesa e per il mondo intero”, il segno della volontà dei giovani “di fare di questo pianeta un casa comune”. Padre Paolo di Tarso, religioso barnabita e parroco della chiesa di San Paolo Apostolo a Copacabana, riassume con queste parole le attese della comunità ecclesiale brasiliana che da due anni prepara l’appuntamento carioca. “Chiedo al Signore – confida il religioso – che la Gmg sia per tutti una nuova Pentecoste: vogliamo una Chiesa diversa, più semplice, più vicina alla gente e più accogliente”. E questo, per padre Di Tarso, significa “non avere paura di riflettere anche su temi delicati quali ad esempio la questione dei divorziati risposati e dei preti sposati”. “La Chiesa deve avere coraggio e, come diceva Giovanni XXIII, ha bisogno di luce”, osserva il religioso per il quale “quello della Gmg è un momento propizio”. “In queste settimane, molti giovani sono arrivati in Brasile per vivere un’esperienza missionaria: conoscere realtà diverse, vedere cosa è l’ingiustizia sociale, può dare loro la spinta per cambiare se stessi e il mondo”, sottolinea padre di Tarso. “Il popolo brasiliano è stanco della corruzione, degli sprechi, di una cattiva distribuzione delle risorse”, come dimostrano le recenti manifestazioni, e il raduno di Rio può essere davvero “un segno di speranza”. Ecco perché “da due anni – spiega il parroco – in ogni parrocchia della diocesi è stata formata un’equipe per coordinare il lavoro dell’accoglienza, degli alloggi e delle catechesi”.
Nella chiesa di San Paolo Apostolo – che ospita “Casa Italia”, il quartier generale tricolore – tutto è pronto: “c’è stato un grande lavoro e la comunità parrocchiale, che ha un’età media alta e un livello culturale elevato, ha appoggiato con entusiasmo i preparativi”. Più di cento famiglie, fa sapere il parroco, hanno deciso di aprire le porte delle loro case per accogliere i pellegrini e oltre 200 sono le persone che presteranno servizio tra i volontari reclutati dal Comitato Organizzatore Locale. “Nell’arco di questi due anni abbiamo promosso numerosi incontri di preghiera, pranzi di beneficienza e altre attività”, dice padre di Tarso. E ora, conclude, “aspettiamo solo che la Gmg cominci”.