Speranza, gioia, emozione, fede. Sono queste le parole chiave che emergono dai gesti, dagli sguardi e dai discorsi dei giovani che vivono in trepida attesa le ore che li separano dall’incontro con Papa Francesco.
Manca poco e, nonostante una sferzata di pioggia e vento che ieri ha colto di sorpresa i giovani festanti a Copacabana, l’entusiasmo è alle stelle. Cori, canti, applausi all’arrivo del Papa all’aeroporto – seguito in diretta streaming sugli schermi posizionati sulla spiaggia – mentre ancora proseguono gli ultimi preparativi per le stazioni della Via Crucis di venerdì 26.
Ci sono ragazzi come Ernesto, di 23 anni, arrivato da Napoli, che è alla sua seconda Gmg. “Sono venuto a Rio per onorare una promessa con me stesso”, ci confida . “Sono rimasto colpito dall’emozione che ho provato a Madrid e mi sono promesso di non mancare mai più a questi incontri”.
Ernesto non si accontenta di vivere un momento di gioia e condivisione con gli altri ragazzi, ma si spinge oltre. “Vorrei cogliere l’aspetto più spirituale di questo evento. Aspetto un segno per la mia vita”.
Anche Annalisa, giovanissima, è di Napoli. Non voleva venire a Rio, ma dopo un’intensa riflessione ha cambiato idea per assecondare una forza intensa “che a Madrid mi ha segnato in modo indelebile”. “Sembra incredibile – afferma – ma la gente che ti incontra, avverte davvero la forza che c’è in te”.
Teresa, invece, di anni ne ha 32 ed è alla sua quinta Gmg. “Ho scoperto la forza della fede – racconta – e la mia vita è cambiata”. Teresa sa per esperienza che ogni Gmg è diversa dalle altre “ma una cosa resta sempre la stessa: la presenza della Provvidenza che ci accompagna in ogni modo”.
“Spero di essere stimolato e cominciare davvero la Gmg al mio ritorno a casa”. Afferma Marco, 34 anni di Bergamo. “Voglio mettermi in discussione e la semplicità di Papa Francesco mi aiuta”.
Poi c’è Edoardo, 24 anni di Viterbo, che è alla sua prima Gmg. “Sono venuto qui per una scommessa tra amici. In fondo il pensiero di un incontro di due milioni di persone mi affascinava”. Mentre per Costanza, 20 anni di Pavia, “questo Papa è una fonte di ispirazione”. “Mi ha colpito molto la prima udienza rivolta ai giornalisti in cui non ha dato la benedizione per sensibilità verso coloro che non avevano il dono della fede”. “Da quel momento ho detto «questo è il mio Papa»!”. In fondo, continua Costanza, “questo viaggio, per me, è un investimento su di lui”.