Una vita per amare, è la vita di don Oreste Benzi.
Tra tutte le definizioni, le parole possibili, questa coglie l’essenza del sacerdote riminese, scomparso 10 anni fa, il 2 novembre 2007.
In occasione del decennale, nei mesi di ottobre, novembre e dicembre, la Comunità Papa Giovanni XXIII organizza diverse iniziative, in tutta Italia.
L’evento centrale è a Rimini, dove “il don” è nato e ha vissuto gran parte della vita. Il 31 ottobre 2017, il Palacongressi si animerà di voci e volti per raccogliere le sfide della sua profezia.
Una giornata di convegno, con testimonianze e spunti, condotta da Marco Federici con interventi di Paolo Cevoli, Beatrice Fazi, Tonio dell’Olio, Enzo Romeo.
Interlocutori privilegiati saranno i giovani. Proprio a loro don Oreste dedicava il suo ultimo intervento pubblico, alle “Settimane sociali dei cattolici” il 19 ottobre 2007…
“È arrivata l’ora dell’azione. O, meglio, della concretezza. E concludo: oggi voglio dire ancora che occorrono strategie comuni da attuare, ognuno nel dono carismatico che ha, nel dono della parrocchia in cui è, nella diocesi in cui si trova. Ma dobbiamo veder i fatti, la gente si sente tradita tutte le volte che ripetiamo le parole di speranza, ma non c’è l’azione. Cos’hanno lasciato i cattolici, permettetemelo? Hanno lasciato la devozione. Devozione che è unione con Dio-Amore, che è validissima, ma la devozione senza la rivoluzione non basta, non basta. Soprattutto le masse giovanili non le avremo mai più con noi, se non ci mettiamo con loro per rivoluzionare il mondo e far spazio dentro. Ma il vento è favorevole, perché il cuore dei giovani, ve lo dico – e non badate alle cassandre – oggi batte per Cristo. Però ci vuole chi senta quel battito, chi li organizzi e li porti avanti in una maniera meravigliosa”.
Si inizia alle 9. Ascolteremo la voce di persone impegnate sul campo, in alcuni ambiti dove il don ha portato la sua lotta contro l’ingiustizia: immigrazione, prostituzione e tratta di esseri umani, conflitti e pace, tossicodipendenza, difesa della vita, disabilità e integrazione.
Don Oreste è stato insegnante e guida spirituale di tanti giovani, il suo cuore batteva per loro, la relazione che creava con loro era autentica e profonda. Attraverso le sue provocazioni e la sua profezia i giovani riceveranno una proposta per l'oggi, per cambiare, trasmettere l’urgenza di una ribellione necessaria e non perdersi in una esistenza senza senso.
All’ingresso del Palacongressi i ragazzi vengono accolti da giovani che già condividono la vita con gli ultimi nei diversi ambiti di emarginazione. Entrano come uditori ma – se vogliono – escono come ambasciatori di giustizia, “per essere voce di chi non ha voce”.
I lavori mattutini si concludono alle 13
Si riapre alle 16. Nel pomeriggio ascolteremo altre testimonianze: Mario Giro, Matteo Spanò, Salvatore Martinez, Matteo Truffelli, Lucia Bellaspiga, Gigi de Palo, Lorena Bianchetti, Annamaria Furlan, Marco Impagliazzo, ma soprattutto i “piccoli” a cui don Oreste ha dedicato la vita. Conduce Paola Saluzzi.
Don Oreste ci ha messo la vita. Se l’ha fatto lui possiamo farlo anche noi.
#cimettolamiavita
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