SERVIZIO NAZIONALE PER LA PASTORALE GIOVANILE
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

We care for Italy

Dal 7 al 10 marzo a Loppiano, la cittadella di formazione internazionale, voluta da Chiara Lubich, a Incisa Valdarno vicino Firenze, circa mille under 30 provenienti da ogni città d’Italia, avranno occasione di confrontarsi su diverse tematiche che oggi scoraggiano tanti giovani per dire che al proprio Paese ci tengono. 
 
5 Marzo 2015

Dal 7 al 10 marzo a Loppiano, la cittadella di formazione internazionale, voluta da Chiara Lubich, a Incisa Valdarno vicino Firenze, circa mille under 30 provenienti da ogni città d’Italia, avranno occasione di confrontarsi su diverse tematiche che oggi scoraggiano tanti giovani per dire che al proprio Paese ci tengono.
E' proprio dalle tante crisi che li circondano che vogliono ripartire perché credono che la speranza possa dare un indirizzo diverso al corso della storia.

Le tre parole cardine “uscire”, “insieme”, “opportunamente preparati”, sono state indicate dalla presidente dei Focolari, Maria Voce, nell’autunno scorso, come prospettive di impegno per i prossimi anni. Papa Francesco le ha ribadite all’udienza con 500 membri del Movimento, lo scorso 26 settembre, aggiungendovi altri due verbi: “contemplare” e “fare scuola”.

Questi ragazzi vogliono invece interrogarsi sul significato di bene comune, di partecipazione attiva  alla vita  politica,  di lotta  alle  mafie  e  all’illegalità,  sulle criticità nel mondo del lavoro, su una felicità cercata a basso prezzo, sulla povertà sempre più diffusa.
Ogni giorno ci saranno momenti dedicati alla preghiera e alla spiritualità, ma c’è posto anche per il divertimento con un’anteprima del nuovo spettacolo del Gen Rosso, con un Talent show che dia spazio ai “talenti artistici” e infine un workshop sul valore del gioco e della creatività. Il dialogo e il dibattito pubblico saranno una costante di tutti i momenti.

In una lettera indirizzata al neo Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, i giovani dei Focolari hanno voluto testimoniare che il cambiamento, parte dall’«impegno personale come cittadini, dall’attenzione alle necessità dei più fragili e della comunità ferite, fino all’accoglienza e alla condivisione delle altre culture che popolano il Paese».