È l’estate il tempo di fioritura delle esperienze più memorabili di pastorale giovanile, occasioni straordinarie destinate a trovare un posto speciale nel cuore di ragazze e ragazzi, per l’intensità di vita condivisa, per la possibilità unica di indagare la relazione con Dio, creando indelebili ricordi capaci di sopravvivere allo scorrere del tempo. Che siano residenziali, al mare o in montagna, oppure in cammino con lo zaino in spalla, che si dorma in tenda o nei letti a castello delle camerate, che durino pochi giorni o qualche settimana, ad accomunarle è il filo rosso della cura educativa nei dettagli, e della fede, teso dagli adulti o giovani di riferimento.
Volgendo uno sguardo alle proposte a livello nazionale che costellano il prossimo trimestre caldo, si trovano esperienze per tutti i gusti, che incrociano il carisma dell’associazione o
movimento che le propongono. Campiscuola, campi scout, route, centri estivi, viaggi missionari, a livello parrocchiale, diocesano, o nazionale, con il coinvolgimento degli Uffici Cei. Alcune sono lo sviluppo naturale di un percorso associativo annuale, altre esperienze da vivere una volta sola: i giovani hanno così ampia possibilità di scelta, senza dover rinunciare ai personali impegni di studio e lavoro, integrando così la partenza alla vita quotidiana.
Missio Giovani: viaggio in Guinea Bissau
Le destinazioni non sono solo sul territorio nazionale. È il caso dell’esperienza estiva missionaria proposta da Missio Giovani, a cui possono partecipare 20 giovani, 18-30 anni, da tutta Italia, la cui destinazione sarà la Guinea Bissau. In programma dal 6 al 27 agosto 2024, il viaggio intende calare i partecipanti nella cultura del Paese dell’Africa occidentale, vivendo a stretto contatto con diverse realtà missionarie che lì operano. Dopo pochi giorni dalla partenza il gruppo si dividerà in sottogruppi di circa 4 persone, ciascuno dei quali affiancherà alcuni missionari per 14 giorni; al termine di questi i 20 partecipanti si ritroveranno per fare sintesi ed elaborare quanto vissuto. «Tra i giovani c’è molto desiderio di andare, conoscere - afferma Elisabetta Vitali, 24 anni, Segretaria nazionale di Missio Giovani nominata lo scorso novembre -.
L’ambito missionario ha una forte attrattiva perché spinge a mettersi in gioco, a confrontarsi con l’altro, con ciò che è
diverso». Un confronto che nel tempo della giovinezza è fondamentale anche per mettere a fuoco la propria vocazione, in quando consente di «uscire da sé, perdere le proprie certezze e
comodità. Questo aiuta a capire chi si è, cosa si vuole diventare», afferma Vitali. Il giovane che decide di partire per un viaggio missionario deve essere sostenuto dal desiderio di conoscere e incontrare «altri modi e altri sguardi di vedere la vita», aggiunge.
Desiderio impastato dalla ricerca spirituale, da una nuova scoperta della fede. «Come spesso dice Papa Francesco, la missione dei battezzati è andare e annunciare. Partire per la missione è un modo di far conoscere l’amore di cui abbiamo fatto esperienza attraverso le nostre parole, i nostri gesti», afferma Elisabetta Vitali.
Progetto Policoro: in cammino con la dottrina sociale
«Due proposte per approcciarsi alla Dottrina Sociale della Chiesa, che per tanti giovani è una novità, sconosciuta ai più anche nei contesti di pastorale sociale». A parlare è don Ivan Licinio, coordinatore nazionale del progetto Policoro e aiutante di studio dell’Ufficio Nazionale per i problemi sociali e il lavoro della Cei.
Le esperienze di cui parla sono “Give me five”, percorso residenziale ad Assisi dal 22 al 26 luglio, e “Il Bello del sociale”, quarta Route estiva, in cammino da Salve a Santa Maria di Leuca dal 26 al 31 agosto. La prima, rivolta a giovani under 35, volgerà l’attenzione all’enciclica Laudato Si’ «per fare discernimento nel nostro tempo». Durante la seconda, 25 i partecipanti, le mattine saranno «occupate da cammino e preghiera insieme - spiega don Livicini -. Mentre i pomeriggi da approfondimenti dei temi della
DSC, e l’ascolto di alcune testimonianze del territorio attraversato». In Puglia i giovani seguiranno le orme di don Tonino Bello, trovando attualità nel suo impegno dedicato alla costruzione della pace. «Da lui si può apprendere la cura verso la persona, che non è un numero, ma una storia con le sue fragilità e potenzialità», aggiunge il coordinatore. Occasioni anche per comprendere come talune azioni intraprese dalla Chiesa «si fondano su un percorso preesistente, quello della Dottrina Sociale, campo d’incontro con giovani anche distanti dalla fede», dice.
Route Nazionale Agesci per Comunità Capi
Era dal 1996 che Agesci non organizzava una Route Nazionale dedicata alle Comunità Capi. Oltre 20 mila capi sono attesi a Villa Buri (Verona) dal 22 al 25 agosto 2024 per lo storico
appuntamento dal titolo “Generazioni di felicità”. La Route intende indagare il significato di felicità - i suoi processi, le speranze - all’interno delle relazioni tra uomini e donne,
soprattutto negli ambienti educativi scout. Un appuntamento collettivo che per l’associazione rappresenta l’occasione di fare il “punto della strada”. Il percorso di preparazione è già iniziato, dando la possibilità alle Co.Ca. di tutte le regioni di scegliere, in base alle proprie esigenze, un tema a cui dedicarsi. Tra i più scelti ci sono “prendersi cura”, “generare speranza” e “essere appassionati”. Il soggiorno a Verona sarà vissuto in tenda, nello stile essenziale scout, e sarà scandito da tavole rotonde e
approfondimenti. Un evento dedicato ai capi che, “ricaricando” lo zaino, torneranno nelle rispettive comunità con nuovi strumenti e rinnovata passionata da dedicare agli scout più giovani.
Daniele Frison