“La sete di Dio può essere in parte soffocata dallo spirito del male che si insinua e sussurra: «Non hai nessun bisogno di un Dio, puoi vivere benissimo, magari anche meglio, senza di lui…»; altre volte la sete di Dio sembra spegnersi a motivo di coloro che ci parlano di Dio, offrendocene una visione sbagliata, distorta, caricaturale, magari anzitutto col loro modo di vivere”.
Mons. Arrigo Miglio, Arcivescovo di Cagliari, invita i giovani a non spegnere questa sete – “inquietudine profonda, che Manzoni descrive nel racconto della notte dell’Innominato e che è il punto di partenza delle Confessioni di S. Agostino” – né a pensare di placarla con ciò che non disseta: “Dio ha posto nel cuore dell’uomo «la durata dei tempi», la dimensione dei tempi di Dio, dell’infinito. Si tratta, conclude l’Arcivescovo, di abbracciare “la ricerca dell’acqua viva che trova la sua sorgente in Gesù” e che richiede “lealtà e cammino”, nonché l’incontro con educatori autentici: “E’ impressionante vedere come la fede in Dio dipenda molto dalla vita di coloro che ci parlano di Lui”.