“È tempo di risvegliare la fiducia e la speranza che si facciano azione per un domani di luce”. È questo l’invito che mons. Orani Joao Tempesta, arcivescovo di Rio, ha rivolto ai ragazzi di tutto il mondo arrivati nella città carioca per la Gmg. “Abbiamo molte barriere e ingiustizie da superare: cerchiamo di costruire ponti invece di muri e ostacoli”, ha detto l’arcivescovo nell’omelia della messa che martedì 23 luglio ha dato ufficialmente il via alla Jornada brasiliana. “Il mondo, attraverso di voi, ha bisogno di testimoniare la solidarietà, la condivisione e l'accoglienza dell'amore di Cristo Redentore”, ha continuato mons. Tempesta esortando i ragazzi ad “andare per le strade di questa città, testimoniare Gesù Cristo, impegnarsi per il nuovo mondo, contagiare tutti con la gioia e la pace di Cristo, come sentinelle del mattino, contribuendo al rinnovamento del mondo alla luce del disegno di Dio”. “Voi, cari giovani, siete il presente speranzoso di una società che aspetta che la sua crisi di valori trovi una soluzione: siamo chiamati a formare una nuova generazione che vive la fede e le trasmette”. “Il mondo ha bisogno di giovani come voi”, ha ricordato l’arcivescovo ai giovani che gremivano la celebre spiaggia di Copacabana già dalle prime ore del pomeriggio, incuranti della pioggia. Mentre calava la notte e i maxischermi rimandavano le immagini di ciò che accedeva sul palco, la riva dell’Oceano si trasformava in un abbraccio umano. Caloroso e grande. “Questo scenario – ha detto - ci porta alle barche lasciate in spiaggia per coloro che sono stati chiamati da Gesù a seguirlo. Oggi siamo chiamati a seguire Cristo Risorto”. E “a vivere la fede profonda in questo tempo plurale e di tante domande, in questa epoca che cambia, con l'entusiasmo e la coerenza di chi si lascia condurre dall'azione dello Spirito Santo”.
“Questa meravigliosa città è diventata ancora più bella con la vostra presenza. Durante questi giorni, questa sarà la casa di tutti voi, siete parte della nostra famiglia in questo importante momento storico”, ha scandito Tempesta evidenziando che “questa settimana Rio diventa il centro della Chiesa, viva e giovane: tutte le strade ci conducono qui”. “Siete venuti da diverse parti del mondo, insieme per la nostra comune fede e la gioia della sequela. Questa felicità – ha osservato - ci rafforza e ci invita a rivolgerci ai giovani, per farci missionari in tutte le nazioni”. Secondo mons. Tempesta, infatti, “il miglior regalo che possiamo fare agli altri è la presenza di Cristo che ci riempie e ci spinge ad amare e a donarci, sempre in dialogo fraterno”. Per essere ovunque “portatori di pace e di armonia”, “ missionari della nuova evangelizzazione e protagonisti di un mondo nuovo, sentinelle di una nuova alba di speranza”.
“Cristo ha bisogno di voi, giovani! Ha bisogno della vostra fede giovane, piena di gioia e di entusiasmo missionario! Cristo conta su ciascuno di voi”, ha ribadito il cardinale Stanislaw Rylko, presidente del Pontificio Consiglio per i Laici, nel suo saluto. “Chi sceglie Cristo – ha concluso - non perde nulla, assolutamente nulla, ma, al contrario, guadagna tutto e trova la felicità vera e la vita in pienezza”.