La fase 2 è segnata da ambivalenza: da una parte c’è il desiderio di ripristinare la normalità distrutta, dall’altra c’è la consapevolezza che la normalità dovrà essere ricostruita.
Di certo ci sarà da riorganizzare.
Ma in fondo noi educatori tuttofare, che lavoriamo in posti senza saracinesche, dove la relazione non si chiude mai, non abbiamo mai smesso di reinventarci.
Non ci siamo mai fermati: né con la testa né con il cuore.
Sognatori di professione, abbiamo tra le mani delle linee guida precise che non devono essere considerate vincoli, ma rappresentano un’occasione nuova e determinante: questa estate - data la situazione - potremo prenderci del tempo maggiore per educare alla cura dell’altro, della comunità.
Mantenere la distanza, indossare la mascherina, abituarsi a stare in fila, lavarsi bene le mani, ecc. non saranno delle semplici regole da rispettare e far rispettare ma saranno opportunità educative: i nostri bambini e ragazzi, proprio in questa situazione con l’emergenza alle spalle, potranno comprendere meglio l’importanza della sicurezza e dell’attenzione nei loro gesti per gli altri. I prossimi mesi potranno essere sfruttati per ritrovare spazio per l’educazione civile.
Pazienza, ordine, sicurezza, rispettare il proprio turno saranno le nostre parole chiavi durante i mesi estivi; ma queste non dovranno essere percepite da noi in primis come limitazioni, ma come possibilità per educare i nostri ragazzi ad un mondo migliore, un mondo fatto sguardi verso l’altro e la comunità.
Questo periodo ha portato un cambiamento improvviso e tiranno ed i nostri ragazzi lo hanno percepito, vissuto, osservato: sicuramente, ora più che mai, i vincoli ed limiti di questa emergenza permetteranno ai ragazzi di riflettere e mettersi nei panni dell’altro; ovviamente sarà nostro compito accompagnarli a rileggere le situazioni e renderli consapevoli di ciò accade attorno a loro.
Gli effetti della pandemia potranno quindi essere occasioni educative per restituire a ciascuno le competenze del viver-bene-con-gli-altri.
L'educazione civile, a volte, sembra essere sparita dagli orizzonti educativi.
Né la famiglia, né la scuola, né la società sembrano lavorare su quest'area pedagogica essenziale.
La circostanza di questa estate servirà per tutti - grandi e piccini - a imparare a vivere insieme agli altri, a comprendere sulla propria pelle l’importanza delle regole di convivenza e ad aver cura, rispetto ed attenzione per il prossimo e per il bene comune.