«Cari bimbi, siamo giunti alla fine di questo Grest così particolare e speciale – scrivono in una lettera gli animatori della parrocchia di Sant’Antonio da Padova in Porcia (Pordenone) al termine del Grest estivo 2020, tutto digitale –. La voglia di stare con voi è stata (e continua a essere) immensa ed è proprio per questo nostro gran desiderio di esserci per voi che abbiamo cercato di reinventarci per accompagnarvi anche in un pezzettino di questa estate». Una lettera semplice, ma accorata, che racchiude in sé tutto il senso di un’estate strana, come quella vissuta in tutta Italia a causa dell’emergenza sanitaria causata dal coronavirus. Un modo un po’ 'antico' per comunicare un vissuto, un’emozione e, perché no, una nostalgia: quella che prende dentro sul finire di un’esperienza di gruppo, vissuta con intensità; che sembra strappare una lacrima ancor prima che si sia effettivamente conclusa.
Torniamo però a inizio estate quando era stato il parroco, don Andrea Dazzan, a scrivere una lettera alle famiglie: «L’emergenza coronavirus ha stravolto la vita anche all’interno delle comunità parrocchiali e degli oratori. Valutata la nostra specifica situazione in riferimento alle norme vigenti in merito alla prevenzione e al contenimento del Covid- 19, non siamo in grado di offrire nel rispetto delle regole e della serenità della proposta l’iniziativa del Grest nella forma tradizionale e consolidata
in questi anni».
Uno stop inatteso che avrebbe potuto semplicemente concretizzarsi in un vuoto da digerire a fatica. E invece, incalzava il parroco, «gli animatori non si sono fermati: hanno continuato il loro percorso di formazione e di preparazione di alcune proposte alternative da gestire tramite i vari mezzi di comunicazione che abbiamo a disposizione ». E quindi? Che Grest sia, ma digitale. «A fine febbraio, con la chiusura delle scuole, abbiamo immediatamente deciso di trasferire i nostri incontri di formazione online – racconta Alice Bortolin, educatrice del gruppo giovani – poiché desideravamo arrivare all’estate preparati e con una proposta ben pensata. In questo ci ha aiutati il tempo lento offerto dalla pandemia, un tempo più umano rispetto alla frenesia a cui eravamo abituati e in cui era possibile fermarsi e riflettere. E ci siamo chiesti: “facciamo” gli animatori o “siamo” animatori?».
Dopo la riflessione, l’azione: «Il desiderio di esserci per i nostri bambini era troppo grande per fermarci e abbiamo quindi deciso di provare a trasformare le attività che avevamo pensato per il Grest “tradizionale” in dei video-attività da pubblicare ogni giorno sulla pagina Facebook del nostro oratorio, con il contributo anche di giovani animatori diversamente abili che hanno realizzato meravigliosi lavori in autonomia». Dal 22 giugno al 10 luglio, quindi, un video nuovo al giorno con diverse attività proposte e la richiesta ai bambini di inviare via email una
foto o un video di quanto avevano realizzato, ma anche di riportare le loro emozioni rispetto a questa esperienza. «Non avevamo iniziato da molti anni – confida don Andrea – e ci siamo trovati ad affrontare una situazione inattesa».
«Speriamo che, al di là delle attività riuscite e quelle meno, vi sia arrivato tutto il nostro affetto – conclude la lettera di fine estate –. Vi abbiamo pensato in tutti i mesi in cui ci siamo preparati, e non abbiamo mai smesso di farlo, consapevoli che il nostro avervi nel cuore era più grande di ogni ostacolo e che avremmo fatto del nostro meglio per esserci per voi e per la nostra comunità».
(Luisa Pozzar, @Avvenire 23.09.20)