Immaginiamo come potrebbe essere quest’estate e davanti a noi si aprono scenari inediti.
Innanzitutto sarà utile mettersi in ascolto. Abbiamo la fortuna di conoscere tante realtà italiane: prendiamo spunto, dialoghiamo, facciamo ricerca. Più conosciamo e ci confrontiamo, più abbiamo la possibilità di capire meglio come potrebbe cambiare il nostro oratorio.
Non abbiamo certezze su come si evolverà la situazione, ma possiamo già dirci che dobbiamo rinunciare all’immagine dei cortili dei nostri oratori pieni di bambini che corrono senza direzione, file lunghe alle fontanelle accompagnate da piccoli spinte per bere per primi, balli di gruppo in cui si sta vicini vicini e merende condivise.
In questo momento dovremo evitare gli assembramenti e forse servirà un’alternativa al cortile. Come?
Se avremo la possibilità di incontrare i bambini dobbiamo pensare a come suddividere e sfruttare il cortile a nostra disposizione. Per esempio, possiamo disegnare dei cerchi per terra per mantenere la distanza, utilizzare dei nastri colorati per delimitare gli spazi oppure posizionare i cinesini per fare la merenda insieme con il gruppo ma sempre con la dovuta distanza. Usiamo la fantasia e i materiali presenti nei magazzini degli oratori, prendiamo spunto anche dalle esperienze di altre realtà del territorio e collaboriamo con esse.
Al Comune, per esempio, potremmo chiedere di poter usufruire degli spazi scolastici, i campi sportivi, le biblioteche. Aumentare le aule e gli spazi a disposizione significa
poter avere più strumenti per mantenere la distanza.
Oltre a cercare nuovi spazi, quindi ci troveremo insieme a ripensare ad un’idea di oratorio “allargato”, che esce dai confini e ingloba tutto il territorio.
Ricordiamo sempre di verificare le linee guida regionali che vi indicheranno le modalità per rispettare le norme di sicurezza.