“Per un adulto di cui ci si può fidare, la vostra vita non è un problema, è una risorsa. E Gesù è un adulto di cui vi potete fidare, dal quale potete andare senza pensare di dover essere perfetti; è un adulto a cui potete affidare la vostra vita così com’è, perché vi ama da morire”. L’omelia del Card. Gualtiero Bassetti di sabato 26 gennaio ripercorre il percorso tracciato nei tre giorni precedenti con i pellegrini della Gmg. Così tornano i temi della fiducia, della vocazione, del cammino condiviso.
Il Presidente della Cei, rivolgendosi ai giovani che gremivano la parrocchia di Nostra Signora di Guadalupe prima di avviarsi verso la veglia di stasera, ha detto: “oggi mi sembra di veder realizzata la preghiera che Gesù e i suoi discepoli hanno fatto e che ci è stata raccontata dal Vangelo di Luca: «La messe è abbondante ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il Signore della messe, perché mandi operai nella sua messe!» (Lc 10,2). Ed eccola qui, la preghiera che si realizza! Siete voi! Più di mille giovani forze, migliaia di giovani energie, pronte a cercare il luogo dove versarsi, quel piccolo pezzo di cielo sotto il quale spendere la propria vita, per amore”.
Ed è forte il mandato che lascia ai ragazzi da vivere anche dopo Panama: “Entra nella realtà che ti circonda, nel tuo paese, scopri di che cosa c’è bisogno, intuisci dove puoi compiere un servizio, puoi seminare il bene, mettiti all’opera e intanto domandati – come suggerisce papa Francesco: «ma io, per chi sono?». Questa è la chiave per intuire e riconoscere la tua vocazione: camminando nella storia e ascoltando la Parola riconoscerai a un certo punto di quale pezzo di cielo prenderti cura. E riconoscerai che quello è proprio ciò che anche tu desideravi fare della tua vita”.
In allegato il testo completo dell’omelia